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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2011 alle ore 10:44.
Una turista italiana, Maria S., 56 anni, è stata rapita nel sud dell'Algerit. Fonti delle forze di sicurezza algerine hanno confermato il rapimento della donna che viaggiava sola con una guida e un autista avvenuto mercoledì intorno alle 18 ora locale. Il sequestro sarebbe opera di Al Qaida. L'italiana è stata rapita nella zona di Alidem, a 130 km a sud di Djanet, nel sud est del paese, da una quindicina di persone «a bordo di due 4x4». La guida e l'autista, secondo le stesse fonti, sono stati successivamente liberati.
La Farnesina si è limitata a indicare che sono in corso verifiche sull'accaduto, mentre secondo l'agenzia algerina APS, i rapitori avrebbero autorizzato l'ostaggio a utilizzare il loro satellitare (un Thuraya) per avvertire il tour operator che aveva organizzato il suo viaggio a Djanet, che ha poi immediatamente allertato i servizi di sicurezza. Stando a fonti algerine la donna era una conoscitrice della regione, avendo visitato il paese e il Sahara più volte
Viaggi nella regione fortemente sconsigliati
Il 10 gennaio una nota sul sito del ministero degli Affari esteri Viaggiare sicuri sconsigliava fortemente di intraprendere viaggi turistici nelle regioni confinanti con Mali, Niger, Mauritania e Libia. A causa di «una accresciuta instabilità della regione saheliana, confermata dagli episodi di sequestro, registrati nel corso del 2010, a danno di cittadini occidentali perpetrati da gruppi legati al movimento terroristico di Al Qaida nel Maghreb Islamico (Aqmi)».
Nello stesso warning la Farnesina ricorda inoltre che «per la pianificazione di itinerari turistici in Algeria è comunque necessario appoggiarsi ad una agenzia di viaggio locale riconosciuta dal governo algerino, che è tenuta a notificare preventivamente alle autorità di sicurezza il tragitto ai fini della predisposizione dell'eventuale dispositivo di protezione».