Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2011 alle ore 18:05.
Sette ore per andare da Roma a Reggio Calabria, sondando l'alta velocità, il treno regionale e l'Intercity. «Troppe» per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, protagonista insieme ai leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti di un viaggio verso il Sud sulle rotaie. «Sarò sintetico perchè devo prendere un treno», aveva detto ilministro dell'Economia Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, sul piano per il rilancio della crescita. «È per un'iniziativa molto meritoria», aveva commentato il premier Silvio Berlusconi, salutando Tremonti. Ma in conferenza stampa nè il premier nè il ministro avevano fornito particolari aggiuntivi sul viaggio del ministro. E soprattutto sulla destinazione. Un viaggio stile "Benvenuti al Sud".
In carrozza in seconda classe
In carrozza in seconda classe per un viaggio Roma-Reggio Calabria arrivando a Napoli con l'alta velocità del Frecciarossa, per poi salire su un intercity per far tappa a Lamezia Terme, e attendere come un cittadino qualunque la coincidenza con un regionale, per poi giungere a Reggio Calabria alle 18.52, con due minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Viaggio di ritorno domani da Reggio a Roma, ma in pullman, percorrendo la tanto criticata Salerno-Reggio Calabria. Un viaggio per verificare le condizioni delle ferrovie e delle autostrade del Sud Italia sempre al centro di polemiche e critiche per i lavori interminabili come quelli della Salerno-Reggio Calabria.
Senza acqua nei bagni della carrozza
A bordo, nella stessa carrozza del ministro, per lo più studenti ed extracomunitari. Al momento di partire Tremonti riceve la telefonata di benvenuto a bordo dell'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti. «Ho saputo che siete nostri clienti», esordisce l'ad delle Ferrovie dello Stato. Il ministro lo informa di un disservizio riscontrato personalmente a bordo: «Bene? Mica tanto. Manca l'acqua in tutte e due i bagni della carrozza. Se ci fosse sarebbe meglio», dice prima di passare il telefono a Bonanni. Finita la telefonata Tremonti si sofferma sullo stato del treno ed esprime nel complesso un giudizio positivo: «Temevo peggio, e anche abbastanza pulito. Tutto sommato è dignitoso». Il treno parte in perfetto orario e il ministro commenta divertito con i suoi compagni di viaggio: «Che casino abbiamo fatto...».