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Stretto tra il terzo polo e l'opposizione Fini battezza il partito: gettiamo un seme per la primavera italiana

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 febbraio 2011 alle ore 18:34.

Un prato verde come scenografia che scioglie il capogruppo del Pdl al Senato, Pasquale Viespoli, in una citazione musicale. «C'è un grande prato verde dove nascono le speranze...». E i numeri snocciolati dal suo collega della Camera, il falco Italo Bocchino: 10mila congressisti, di cui 4.365 registrati via web, più di 113mila adesioni e 25.800 iscritti che hanno pagato la quota di sottoscrizione. Così Futuro e libertà prova a spiccare il volo come un vero e proprio partito (guarda la gallery) dal polo fieristico di Rho con le note dell'Inno di Mameli a fare da colonna sonora all'assemblea costituente della creatura ideata da Gianfranco Fini che apre i lavori con un breve saluto. «In una fase in cui la politica troppe volte è ridotta a una questione di personale interesse - esordisce il presidente della Camera -, oggi diciamo che siamo in tanti e con la volontà di dare un contributo per la rinascita della nostra amata Italia. In questi giorni getteremo un seme perché la primavera italiana possa diventare non soltanto una speranza ma bella realtà.».

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Una forza alternativa alla sinistra
A Fini spetterà domenica tirare le fila, ma da qui ai prossimi giorni Fli dovrà dire con chiarezza da che parte del campo intende giocare. I colonnelli finiani provano a sciogliere subito il nodo. «Fli - dicono quasi in coro Bocchino e l'ex viceministro Adolfo Urso - nasce per essere alternativa alla sinistra e per batterla alle urne, questo è il nostro obiettivo». Un modo per mettere a tacere, da subito, i mal di pancia di quanti dentro Fli proprio non sono disposti ad accettare possibili patti emergenziali con il centro-sinistra per battere Berlusconi. Ma c'è anche chi, come Fabio Granata, non accantona definitivamente un simile scenario. «In una situazione di emergenza potrebbe anche esserci una alleanza che vada oltre il polo della nazione, anche se questo tema non è all'ordine del giorno».

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Fli sarà colonna portante per l'elettorato moderato
Di alleanze con il centro-sinistra non c'è comunque traccia nel documento programmatico in cui si fissano i pilastri del progetto attorno al quale nasce Futuro e libertà. «Fli - si legge - non si rivolge solo alla destra ma a tutti gli italiani, senza steccati e pregiudizi e vuole essere un partito di programma fondato sui valori del patriottismo repubblicano, laico, fatto di credenti e non credenti. Un partito che si fonda sulla consapevolezza che l'etica pubblica è fondamento di ogni azione politica». I nodi da chiarire sono tanti e Bocchino si dice certo che Fli sarà in grado di ritagliarsi uno spazio crescente dentro l'alveo del centro-destra. «In futuro siamo certi che l'elettorato moderato si riunirà in un unico contenitore alternativo alla sinistra dove Fli sarà una delle colonne portanti».

Ronchi: Fini candidato premier, ma Bocchino frena
Una colonna scossa però nelle ultime settimane dalle critiche degli intellettuali (da Campi alla Ventura), da minacce di addii poi rientrati (come quelli di Luca Barbareschi che questa volta non sale sul palco a declamare il manifesto letto invece da una giovane militante) e da voci continue su possibili smottamenti verso il gruppo dei responsabili guidato dall'ex finiano Silvano Moffa. Ma Bocchino prova a gettare acqua sul fuoco. Assicura che «non c'è nessuna frattura interna, il partito nasce compatto» e lascia volutamente irrisolto anche il nodo del candidato premier che invece per l'ex ministro Andrea Ronchi non può che essere Fini («è l'unica strada», ammette poco prima dell'avvio dei lavori). «I candidati premier - chiarisce però Bocchino - si scelgono quando ci sono le elezioni e al momento non c'è nessuna possibilità di immaginare che da qui a 60 giorni si vada al voto».

Mai accordi con la sinistra
Insomma, l'interrogativo sul candidato premier resta aperto come pure quello di eventuali alleanze al di fuori del perimetro del terzo polo malgrado le rassicurazion del braccio destro del presidente della Camera e dello stesso Ronchi. «Questo polo - avverte - deve avere i valori del Ppe. Mai accordi con la sinistra». Spetterà a Fini domenica indicare l'orizzonte. Per ora il leader di Fli si gode gli applausi che gli riserva la platea al suo arrivo. «Saranno tre giorni intensi di dibattito, analisi e confronto come è giusto e doveroso che sia. Saremo animati da un'unica grande ambizione, rendere possibile una nuova stagione di protagonismo e patriottismo per l'Italia. Solo il tempo dirà se saremo all'altezza di un compito tanto ambizioso».

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