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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 10:02.

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I vini del consensoI vini del consenso

Nel placido mare delle Guide enologiche italiane irrompe un nuovo protagonista di non poco conto: Slow Food, che con la sua capillare rete di soci è stato capace, dopo la scissione dal Gambero Rosso con cui aveva firmato la Guida Vini d'Italia sino all'anno precedente, di realizzare e diffondere in pochi mesi una propria pubblicazione, complessa e basata sui principi storici del sodalizio di Bra, il cui slogan è "buono, pulito e giusto". Ecco allora che ai vini-frutto, ai tre bicchieri, ai cinque grappoli… si affiancano i "Vini Slow", bottiglie che oltre a una qualità eccellente hanno mostrato particolare attenzione a territorio, storia e ambiente.

Foto / Il Top delle guide vini 2011

Cominciamo col dire che, sebbene i criteri selettivi di Slow Food siano peculiari e abbiano individuato addirittura 243 etichette "esclusive" (i vini eccellenti secondo una sola Guida), il nuovo vademecum enoico non ha creato notevoli sconquassi al vertice, e quindi i vini-top sono pressappoco quelli di sempre. Anche analizzando le etichette che hanno mancato l'en plein per un solo voto, non risulta che Slow Food abbia cambiato il panorama dei vini italiani più apprezzati. Si confermano al vertice la leggenda Sassicaia della Tenuta San Guido, annata 2007, e la Riserva del Fondatore Giulio Ferrari 2001 dell'omonima Casa spumantistica trentina; raggiungono l'ambito e raro plauso unanime anche la Riserva di Radici Taurasi Mastroberardino (2004) e il Barolo Riserva 2004 Le Rocche del Falletto firmato da Bruno Giacosa.

Ecco quindi affiancarsi al Radici Riserva Mastroberardino (95/100) il Sassicaia, che ha collezionato tutti i giudizi di eccellenza dalle altre Guide e pure i 90/100 da Maroni. Infine, Le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa e Giulio Ferrari Riserva, che sono vini-frutto anche se non entrano nel primo elenco diffuso a fine 2010 dalla LM edizioni. Solo quattro etichette, dunque, su 1.734 premiate dalle Guide hanno saputo accontentare tutti. Un gradino sotto, con il ragguardevole risultato di 5 eccellenze su 6 Guide, ci sono 13 vini: il Montepulciano d'Abruzzo Tonì 2007 di Cataldi Madonna, l'Amarone 2006 di Allegrini, due Barolo, un Barbaresco, due SuperTuscan, un Franciacorta (la Cuvée Annamaria Clementi 2003 di Ca' del Bosco), un Aglianico del Vulture, il marchigiano Kurni 2008, il Turriga 2006, il trentino Granato di Foradori e il passito altoatesino Serenade della Cantina Caldaro.

Per chi ama le statistiche, sommando i vini da 5 e quelli da 6 eccellenze scopriamo che rappresentano solo lo 0,98% dell'universo eccellente nel 2011; se vogliamo allargare l'osservazione sino a includere i vini che sono stati premiati da due Guide, essi sono il 22,09% del totale. Dunque il 77,91% delle etichette-top sono la scelta distintiva di una sola pubblicazione.

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