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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 20:04.
Giornata di riunioni nelle commissioni, giornata in cui i futuristi (forse per la prima volta) si annusano, si toccano, si mescolano nei padiglioni della Fiera di Milano. Così da vicino tutti insieme non si erano ancora visti. E i malumori della vigilia dell'assemblea costituente sembrano sciogliersi attorno a un leader che, seduto in prima fila, non si perde nemmeno un intervento. Parla anche Mirko Tremaglia, uno dei padri del partito, che evoca Giorgio Almirante e definisce Silvio Berlusconi «incapace, sta distruggendo l'Italia».
Le critiche al presidente del Consiglio sono convinzione comune tra gli iscritti all'assemblea, difficile trovare qualcuno clemente con il premier. È la prima riprova della metamorfosi di chi, da ex An solo qualche mese fa, poteva dirsi berlusconiano. Altro convincimento comune è la speranza che Gianfranco Fini prenda in mano le redini del partito, anche se - come pare - da presidente si autosospenderà. E contenda la leadership del Terzo Polo a Pier Ferdinando Casini. C'è anche chi si spinge a invocare (sottovoce) l'opportunità delle sue dimissioni da presidente della Camera, così potrebbe essere più concentrato sul partito. Ma nessuno crede che lo farà.
Nella seconda giornata dell'assemblea costituente di Fli, oltre il dibattito, dietro le quinte, si preparano i giochi per la gestione e l'organizzazione del partito. Resta l'ipotesi di Italo Bocchino segretario, ma non mancano le tensioni e Fini in serata riunisce i vertici per arrivare a una soluzione condivisa. Obiettivo: tenere compatto il partito, evitare che partano liti sulle poltrone. Tra le ipotesi cìè anche quella di una sorta di direttorio per la gestione collegiale di Futuro e Libertà.
All'assemblea arriva forte e chiaro anche l'appello del presidente della Repubblica, dopo che il Quirinale ha diffuso il contenuto del suo incontro con il presidente del Consiglio nel quale evidenzia i rischi per la legislatura. «È un appello molto significativo alla politica e agli organi istituzionali perchè si abbassino i toni, altrimenti è meglio andare al voto», commenta Italo Bocchino. Che prosegue: «se si andasse alle elezioni gli italiani potrebbero decidere su una nuova stagione e sul passaggio a una terza repubblica dopo tutti questi scandali e scontri istituzionali». «Napolitano si dimostra ancora una volta il vero garante della Costituzione dell'Italia», nota Adolfo Urso, coordinatore nazionale Fli.