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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 13:43.
All'indomani del confronto al Quirinale tra il capo dello stato, Giorgio Napolitano, e il premier Silvio Berlusconi, il presidente della Repubblica è tornato oggi sul faccia a faccia con una nota di chiarimento. Nel messaggio si sottolinea che Napolitano «ha insistito su motivi di preoccupazione, che debbono essere comuni, sull'asprezza raggiunta dai contrasti istituzionali e politici, e sulla necessità di un sforzo di contenimento delle attuali tensioni in assenza del quale sarebbe a rischio la stessa continuità della legislatura».
Il Colle valuta le mosse anti-paralisi (di Dino Pesole)
Sulla stampa anche ricostruzioni fantasiose dell'incontro
All'inquilino del Colle non sono evidentemente piaciute le ricostruzioni fornite oggi dalla stampa tutte convergenti nel sottolineare un clima di freddezza tra il capo dello stato e il premier giunto al Quirinale insieme al sottosegretario Gianni Letta. «Dell'incontro - si legge nella nota - sono state date sulla stampa legittime libere interpretazioni e in qualche caso anche ricostruzioni fantasiose perfino con frasi virgolettate in effetti - e qui il rammarico di Napolitano - mai pronunciate da nessuno dei due interlocutori». Nel messaggio il capo dello stato si sofferma poi sulla presunta «temperatura» dell'incontro limitandosi a sottolineare che il faccia a faccia «ha in effetti visto il serio confronto tra rispettivi punti di vista e argomenti». Insomma, uno scambio franco di opinioni tra le due cariche dello Stato.
Napolitano: Berlusconi non ha evocato la piazza
Quello che però Napolitano intende correggere nettamente è il dettaglio secondo cui il premier avrebbe evocato il pericolo di mobilitazioni di piazza davanti al perdurare del difficile clima tra le istituzioni. «Si smentisce nettamente - avverte la nota - che sarebbero state evocate dal presidente del Consiglio ipotesi di mobilitazioni e reazioni di piazza che si è escluso di aver voluto e voler sollecitare». (Ce. Do.)