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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2011 alle ore 18:14.
Anche chi non è coniugato può in casi eccezionali ottenere l'adozione di un minore straniero, ma tale provvedimento non può mai avere in Italia un riconoscimento «legittimante». La prima sezione civile della Cassazione ha per questo rigettato il ricorso di una donna che aveva ottenuto il via libera in Russia per l'adozione di una minorenne: la signora aveva infatti dimostrato di aver soggiornato nel paese straniero, avendovi avuto anche la residenza da almeno due anni, e per questo anche il tribunale per i minorenni di Genova aveva dichiarato efficace il provvedimento di adozione pronunciato però come adozione "speciale" senza l'effetto di quella "piena".
La donna, quindi, si era rivolta alla Suprema Corte, per chiedere che l'effetto del provvedimento fosse "legittimante" anche per lo Stato italiano. I giudici hanno però respinto il suo ricorso, ricordando che l'adozione legittimante «è consentita solo a coniugi uniti in matrimonio»: nella sentenza numero 3572, depositata oggi, si sottolinea che «deve escludersi che allo stato della legislazione vigente, soggetti singoli possano ottenere il riconoscimento in Italia dell'adozione di un minore pronunciata all'estero con effetti legittimanti». Questo, «fermo restando - concludono gli "ermellini" che il legislatore nazionale ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell'ambito di ammissibilità dell'adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell'adozione legittimante».
Dal Vaticano
Nei procedimenti di adozione «in linea generale, la priorità è il bene del bambino, che esige
un padre e una madre». È quanto afferma in cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in merito alla sentenza della Cassazione che ha detto sì all'adozione per una mamma single, invitando il Parlamento italiano a legiferare in materia.
«Non conosco nel dettaglio questo caso e il pronunciamento della Suprema Corte - specifica Antonelli -. Ma il linea generale ogni bambino ha diritto a una madre e a un padre: questa dovrebbe essere la normalità ».