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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2011 alle ore 08:52.
L'ultima modifica è del 17 febbraio 2011 alle ore 06:45.
L'uscita del tedesco Axel Weber dalla corsa alla successione di Jean-Claude Trichet alla Banca centrale europea ha lasciato due soli candidati in lizza. Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi contro Herman van Rompuy. Il lettore non equivochi, il mite presidente del Consiglio europeo van Rompuy non medita punto di lasciare la sua prestigiosa poltrona, ma il rivale di Draghi rischia di essere un suo omologo: uno sconosciuto uomo in grigio, brava persona selezionata proprio per non avere mai preso una posizione netta, realizzato un'impresa originale, contro corrente.
È l'Europa degli uomini senza qualità, o, nel caso della leader della diplomazia Ue Lady Ashton, delle donne senza qualità.
Contro Draghi vengono usati tre argomenti: la brava gente tedesca non accetterebbe di buon grado un governatore della Bce col passaporto di un paese dell'Europa meridionale, Debitolandia; ha lavorato a Goldman Sachs e le banche d'affari anglosassoni sono guardate con antipatia nell'Europa «sociale»; infine - anche se non lo leggerete mai negli editoriali forbiti dei giornali perbene - un diffuso pregiudizio anti italiano che cronache e processi in corso tra Roma e Milano certo non contribuiscono a fugare.
A queste obiezioni si potrebbe replicare punto per punto, citando il rigoroso lavoro di Draghi come leader globale al Financial Stability Board, la sua azione contro la cultura del debito che svende il futuro, e perfino l'aplomb riservato, che non lascia prevedere davvero nulla di meno che impeccabile a Francoforte.
Ma la carta cruciale a favore di Mario Draghi a capo della Bce è la regola aurea che dovrebbe sempre presiedere alle nomine dell'Unione e dei paesi euro: scegliere il miglior candidato europeo, il più originale e coraggioso, il più equilibrato e inventivo, il più innovatore e globale. Non uomini in grigio e lottizzazioni grevi, ma leader europei che conducano l'Europa al futuro. Mentre crollavano le piramidi dei regimi arabi, di van Rompuy e della Ashton non c'era traccia. Vogliamo anche un banchiere che, davanti alle prossime turbolenze euro, sia uomo senza qualità? No, vogliamo il cittadino europeo Mario Draghi.
gianni.riotta@ilsole24ore.com
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