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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 15:11.

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In Iran l'opposizione, i cui moti sono stati già brutalmente stroncati nel 2009 dall'efficiente apparato repressivo della Repubblica Islamica, anima nelle prime settimane del 2011 altri tentativi di protesta di piazza. Il 14 febbraio Mehdi Karroubi e Mir-Hossein Moussavi, tra i leader politici della cosiddetta Onda Verde (il movimento di opposizione nato nel 2009 a margine delle contestate elezioni presidenziali) chiamano alla protesta di piazza anche a Teheran.

Nei giorni successivi, opo un corteo, è arrestata (e poi rilasciata) anche Faezeh Hashemi, la figlia dell'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani. La consueta repressione contro le opposizioni causa almeno due morti. I leader dell'opposizione Karroubi e Moussavi vengono arrestati con le loro consorti a metà febbraio. Il 22 febbraio due navi militari iraniane attraversano il canale di Suez dirette in Siria. Non accadeva dal 1979, data della Rivoluzione khomeinista, che navi militari di Teheran navigassero nel Mediterraneo. Israele definisce come una grave provocazione il passaggio davanti alle sue coste delle imbarcazioni della Marina militare iraniana.

L'8 marzo l'ex presidente Rafsanjani, che negli ultimi anni ha ondeggiato tra avvicinamenti alle forze di opposizione e riavvicinamenti allo schieramento lealista, cede la presidenza dell'Assemblea degli esperti religiosi (importante organismo che ha, tra gli altri, il potere, mai esercitato, di esautorare la Guida Suprema) a un ayatollah conservatore, Mohammad Reza Mahdavi Kani. Il governo iraniano ha manifestato forti critiche per l'intervento in Bahrain dell'Arabia Saudita e per l'atteggiamento assunto da altri paesi suoi alleati nei confronti delle proteste scoppiate nell'arcipelago a maggioranza sciita. Secondo l'intelligence americana Teheran, che ha accumulato expertise stroncando l'Onda Verde, starebbe aiutando le autorità siriane nella repressione delle rivolte e si starebbe organizzando per fornire aiuto e appoggio sottotraccia agli oppositori antigovernativi sia in Bahrain sia in Yemen. Il regime di Teheran è anche protagonista di un disgelo nei rapporti con il nuovo governo del Cairo che ha adottato una posizione assai più morbida di quella di Mubarak nei confronti dell'Iran.

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