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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2011 alle ore 12:29.
È durato cinquanta minuti il colloquio tra il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Il presidente della Repubblica è stato ricevuto nella sede della Cancelleria per un incontro che, come il presidente aveva anticipato in una intervista di questa mattina al giornale tedesco Die Welt, ha avuto come temi principali quelli della necessità di rafforzare l'integrazione europea e accreditare sempre di più la voce comune dell'Ue su molte questioni, dalla situazione difficile in Nordafrica, con la tragedia che si va consumando in Libia e le sue ripercussioni sul fronte dell'immigrazione, alla crisi economica.
Nessun veto dell'Italia sulle sanzioni Ue alla Libia
Sulle sanzioni Ue alla Libia «non c'è nessun veto da parte dell'Italia. In sede Ue si potrà ben discutere circa le sanzioni», ha detto Giorgio Napolitano al termine di un incontro con il presidente tedesco Christian Wulff. suo omologo tedesco. Tutta l'Europa, ha detto Napolitano, «deve fare fronte insieme all'emergenza che scaturisce dalla situazione in Nord Africa, emergenza energetica e di carattere migratorio». Napolitano non ha usato mezzi termini: "Si tratta di responsabilità che coinvolgono tutta l'Ue e non solo i paesi che sono maggiormente esposti». Giorgio Napolitano auspica «una più stretta ed incisiva unità dell'Ue per il consolidamento delle nostre economie, delle finanze pubbliche e dell'euro». Riferendosi poi al dibattito sul nuovo presidente della Banca centrale europea ha detto: «Siamo convinti che il governatore Draghi sia un uomo di grande qualità per competenza e rigore, ma vogliamo che la discussione sia libera da pregiudizi favorevoli o sfavorevoli sulla base della nazionalità di provenienza del candidato».
Visita iniziata dalla mostra sul nazismo
È iniziata con la visita della mostra su "Hitler e i tedeschi - Collettività nazionale e crimine" - lavisita del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Berlino. Il Capo dello Stato ha visitato l'esposizione sul dramma del nazismo e le ferite impresse alla Germania dal dittatore allestita nel museo storico tedesco. Una mostra, ha detto Napolitano, «veramente di grande significato perché colloca il personaggio non come diabolicamente a se stante, ma come frutto di un processo storico di una degenerazione dello stato tedesco che ha portato a una complessiva catastrofe. L'esposizione pone molto significativamente l'accento su come nasce e si sviluppa l'hitlerismo e il nazismo».