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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2011 alle ore 20:35.
«Il fondo sovrano libico Lybian Investment Authority, attraverso la società Lafi Trade, è presente con il 10% in Quinta Communications S.A., società di diritto francese controllata al 68% dal finanziere franco tunisino Tarak Ben Ammar, e in cui è presente anche Fininvest, con una quota del 22% detenuta attraverso la controllata lussemburghese Trefinance. Il fondo libico, che è entrato in Quinta Communications S.A. al seguito di un aumento di capitale, non ha però nessuna partecipazione in Quinta Communications Italia, il cui unico azionista è Tarak Ben Ammar, che a sua volta controlla il 95% di Prima Tv, con il restante 5% nelle mani dell'emittente televisiva francese Tf1».
È quanto si legge in una nota del finanziere Ben Ammar, che scioglie così il nodo della presenza o meno dei fondi libici nelle sue società di produzione cinematografica. «Devo ricordare che Quinta Communications S.A. Francia non ha poi nessuna liason con l'emittente televisiva Nessma, in quanto controllata dai fratelli Karoui, da Prima Tv e da Mediaset», aggiunge Ben Ammar.
La mappa aggiornata delle partecipazioni (di Morya Longo)
Quote libiche: Italia pronta al blocco (di Rossella Bocciarelli e Isabella Bufacchi)
La stessa Lafi Trade detiene una partecipazione azionaria in Eni, comunque inferiore al 2%, altrimenti risulterebbe dalle comunicazioni obbligatorie alla Consob. «Lafi Trade - si legge nel comunicato - come molti fondi sovrani arabi nel mondo ha partecipazioni oltre che in Quinta Communications S.A. Francia (in cui sono presenti con il 10%)», anche in molte altre società: fra le italiane Ben Ammar cita appunto «Eni, Finmeccanica, Unicredit, Juventus, Retelit e Oplcese», mentre nel mondo la lista è evidentemente molto più lunga. «Negli Stati Uniti: Chevron, Exxon Mobil, Hallyburton, Honeywell, Pfizer e Xerox; nel Regno Unito Bp, GlaxoSmithKline, Pearson, Royal Dutch Shell, Standard Chartered e Vodafone; in Francia Alcatel Lucent, Edf, Lagardere, Vinci e Bnp Paribas; Siemens in Germania; in Russia Norilsk e Rusal; in Spagna Repsol e in Svizzera la Nestlè.
«Tarak Ben Ammar, con correttezza - ha commentato Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera dei Deputat - precisa che Lafitrade (la società detenuta dal fondo sovrano libico riconducibile a Muammar Gheddafi) non è presente nel capitale di Quinta Communications Italia. Lo stesso imprenditore franco-tunisino, tuttavia, ribadisce che Fininvest e Lafitrade sono soci nella primaria società francese di produzioni televisive e cinematografiche Quinta Comunications. Nessuna polemica, da parte mia, sul passato. Resta però da capire quanto sia opportuno che il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana resti oggi socio in affari di Gheddafi».
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