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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 17:25.

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Fumata nera in commissione Finanze del Senato sul ddl sulle quote rosa il cui via libera era atteso simbolicamente per oggi, in occasione della Festa delle donne. Continua, dunque, il braccio di ferro fra esecutivo e parlamento. Il governo, infatti, per voce del sottosegretario all'Economia Sonia Viale, ha espresso parere contrario sull'emendamento della relatrice Maria Ida Germontani (Fli) sulla gradualità di applicazione in due mandati delle quote rosa nei cda e nei collegi sindacali delle società quotate e non quotate controllate dalle amministrazioni pubbliche. Il sottosegretario ha anche chiesto il ritiro dell'emendamento. «Io ho rifiutato senz'altro - ha spiegato la senatrice Germontani - intendo mantenere il frutto di un lungo lavoro di mediazione che ha visto convergere maggioranza e opposizione verso un obiettivo condiviso». L'impasse ha portato a momenti di grande imbarazzo politico.

Aliquote rosa meglio delle quote. Verso l'accordo sul Ddl. Festa dell'8 marzo fuori e dentro il Parlamento

L'emendamento rappresentava una mediazione
L'emendamento rappresentava una mediazione fra le posizioni della commissione. Il governo, infatti, punta all'introduzione delle quote rosa con una gradualità di tre mandati dei consigli di amministrazione, mentre la proposta Germontani prevede una applicazione in due mandati. «Abbiamo preso atto della posizione dell'esecutivo - ha detto il vice presidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello - e abbiamo chiesto un po' di tempo per approfondire la posizione del governo perchè vogliamo arrivare con una posizione uniforme con maggioranza e governo concordi». Quagliariello ha anche preso parte alla riunione della commissione proprio per cercare di trovare una mediazione fra governo e commissione. In extremis si é raggiunta l'intesa per un rinvio a domani mattina, ma alla condizione, imposta dall'opposizione, che domani in ogni caso si voti sul provvedimento. Nessun commento da parte del sottosegretario Viale dopo la riunione. Sorpresa, ma fiduciosa Lella Golfo (Pdl), prima firmataria del ddl. «Dopo il placet dei capogruppo Pdl di Senato e Camera, Gasparri e Cicchitto e il consenso espresso da tutte le ministre nel corso della manifestazione delle donne Pdl di sabato, l'accordo oggi in commissione Finanze del Senato sembrava scontato. Mi auguro che quest'ulteriore momento di riflessione possa però servire per trovare un accordo definitivo, perchè è certamente giusto che questo un provvedimento tanto importante nasca nel migliore nei modi e scaturisca da un consenso unanime.

Maggioranza divisa
La maggioranza insomma appare divisa al suo interno. «C'é una diversità di punti di vista che si riproduce in tutti i passaggi topici del provvedimento - sottolinea il senatore Pd Giuliano Barbolini - abbiamo ceduto con molta contrarietà al rinvio, ma abbiamo anche posto la condizione di votare comunque domani. Speriamo in novità positive. Oggi intanto si é persa una buona occasione per affermare l'autonomia del Parlamento e la sua capacità di essere in sintonia con il Paese». Per l'opposizione «é stata sprecata un'occasione» per approvare il testo in Commissione l'8 marzo, ha detto il senatore dell'Idv, Elio Lannutti, secondo il quale in Commissione «abbiamo ingoiato molti rospi da parte delle lobby delle assicurazioni e delle banche, che hanno richiamato all'ordine i loro referenti». Getta acqua sul fuoco il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. «La legge sulla presenza femminile nei consigli di amministrazione si farà sicuramente».

Guidi (Confindustria): è necessaria una scossa alle coscienze
«Sono sempre stata abbastanza contraria sulle quote rosa, ma andando avanti nell'età mi sono resa conto che una scossa per scuotere le coscienze é necessaria», ha commentato Federica Guidi, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, nel corso della cerimonia di inaugurazione della rinnovata Sala Koch del Senato, in occasione del centenario della prima celebrazione europea della giornata della donna. Per Federica Guid il testo «va nella giusta direzione, anche se l'esperienza di guidare un'azienda non si apprende solo all'interno dei consigli d'amministrazione».

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