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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2011 alle ore 15:25.

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La Russa: se ci sarà intervento partecipiamo alla pari
«L'Italia vuole partecipare a pieno titolo alla decisione» della Nato su un eventuale intervento in Libia «e poi, se una decisione verrà presa, vogliamo partecipare a pieno titolo alla sua attuazione, al pari degli altri». È quanto ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa al termine di una riunione ristretta, a Bruxelles, con i colleghi di Stati Uniti, Australia, Canada, Gran Bretagna e Francia. «Ho garantito che le decisioni che dovessero essere prese a livello internazionale troveranno l'Italia solidale senza dire sì, ma… Se sarà con le navi, andremo con le navi, se con gli aerei andremo con gli aerei. Vogliamo essere decisivi anche noi, protagonisti nella decisione esattamente come gli altri», ha spiegato il ministro.

Saif Gheddafi: prepariamo offensiva totale
La Libia intanto starebbe preparando un'offensiva totale contro i ribelli. Così si è espresso il figlio del leader libico Gheddafi, Saif al Islam, in un'intervista all'agenzia Reuters. «È tempo per la liberazione, è tempo per l'azione. Il popolo libico non accoglierà mai la Nato, non accoglierà mai gli americani». Poi ha il secondo genito del leader libico ha lanciato un monito ai ribelli: «Stiamo arrivando!» e «La vittoria è in vista», sottolineando che le forze lealiste stanno avanzando verso Bengasi, roccaforte dell'insurrezione.

Tripoli: stop a relazioni con Parigi
Il regime di Muammar Gheddafi sta progettando di interrompere i rapporti diplomatici con la Francia, dopo il riconoscimento arrivato da Parigi nei confronti del Consiglio nazionale dei ribelli. A riferirlo è l'agenzia ufficiale libica Jana.

Le monarchie del Golfo avviano contatti con i ribelli
«L'attuale leadership libica deve lasciare il potere senza ritardi»: lo afferma il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, in un messaggio inviato ai leader europei che si riuniranno domani a Bruxelles per fare il punto sulla crisi in Libia. Anche le monarchie arabe del Golfo ritengono che il Colonnello abbia perso la sua legittimità e si apprestano ad avviare contatti con il Consiglio Nazionale Provvisorio di Bengasi.

Frattini: riapriremo consolato di Bengasi
L'Italia riaprirà il consolato a Bengasi, chiuso dal 2006. Lo ha annunciato a Bruxelles il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a conclusione del Consiglio informale dei ministri degli Esteri dell'Ue.

Il Nyt: Gheddafi possiede decine di miliardi in contanti
lntanto il New York Times scrive che il leader libico Muammar Gheddafi possiede decine di miliardi di dollari in contanti, nascosti in luoghi segreti a Tripoli, che gli permettono di finanziare la lotta contro i ribelli nonostante l'embargo internazionale e la diminuzione degli introiti dal petrolio. Parte di queste ingenti somme, secondo il quotidiano americano che cita fonti dell'intelligence americana e di altri paesi, potrebbero essere state spostate dalla Banca centrale libica e da banche del paese verso la base di Gheddafi Tripoli, Bab Al Azizia. Il rais «ha verosimilmente accesso all'interno della Libia a decine di miliardi in cash», ha spiegato una fonte al Nyt. Le somme sarebbero in dinari libici, dollari americani e anche altre valute, e permetterebbero a Gheddafi di pagare le truppe, i mercenari africani oltre a chi lo appoggia politicamente.

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