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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2011 alle ore 17:23.

Storica vittoria dell'Italia contro la Francia al Sei Nazioni di rugby
Storica vittoria dell'Italia contro la Francia al Sei Nazioni di rugby
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ROMA. Ci voleva forse il 150° anniversario dell'unità, perché l'Italia battesse la Francia (cosa mai successa nel Sei Nazioni) e liberasse la gioia di 30mila sostenitori increduli. Niente cucchiaio di legno, quest'anno, per gli azzurri: la vittoria arriva insperata, contro una squadra che non sembrava alla nostra portata e che nei primi minuti della ripresa pareva aver preso il largo.

Le foto di un match indimenticabile

Ecco l'Italia che sa dare il 120 per cento. Parisse: così un sogno diventa realtà (di Flavia Carletti)

E invece no. Invece stavolta l'Italia ha voluto riprendersi la partita, ci ha provato e ci è riuscita, completando a cinque minuti dalla fine, con un difficile calcio piazzato di Mirco Bergamasco, una lunga, caparbia rimonta. Francesi brutti? Sicuramente, ma i loro limiti di giornata sono stati sottolineati da Parisse e compagni, capaci di braccarli, di rubare loro palloni e di essere più forti anche dal punto di vista mentale. Il parziale di 10-0 a favore dei transalpini dal 44' al 51' (dopo che il primo tempo era finito 8-6, sempre per loro) poteva aprire le porte alla sconfitta, più o meno onorevole. Ma è arrivato il controparziale azzurro di 16-3 nell'ultimo quarto di gara. Una sorpresa meravigliosa, accompagnata da un pubblico arrivato a sua volta alla "trance" agonistica, all'Inno di Mameli come scudo negli ultimi minuti, quando c'era da soffrire di fronte agli ultimi tentativi degli uomini di Marc Lievremont.

Paradossalmente, l'impresa arriva nel giorno in cui si soffre più del solito in mischia chiusa, senza un bilancio favorevole (anzi) in questa fase. In compenso, si è visto un gioco più vario e a tratti anche spettacolare. Da ricordare due break di Canale e di Masi, oltre naturalmente alla meta, firmata ancora da Masi, che poi è stato giustamente eletto man of the match. Azioni di buon livello, che – dopo il qualcosa di buono visto contro il Galles – possono anche far sperare nell'inizio di un cammino di miglioramento. I francesi hanno regalato, si direbbe inevitabilmente, qualche fiammata di classe, vincendo due a uno il conto delle mete. Ma questi Bleus sono stati troppo discontinui, forse un po' presuntuosi, sicuramente poco precisi nei calci di spostamento (soprattutto nel primo tempo).

L'Italia ha bissato Grenoble '97 (quando in Coppa Europa battè la Francia 40-32) con una presenza costante, con una grinta che non è mai venuta meno. E' andata subito in vantaggio, grazie a un calcio di Mirco Bergamasco, ma al quarto d'ora ha ceduto il comando. Un segnale che poteva sembrare inquietante: lunga offensiva azzurra fino a creare il soprannumero, ma Trinh-Duc intercetta su Garcia e, sul capovolgimento di fronte, gli avversari mettono le basi per la meta di Clerc, che calcia a seguire scavalcando Canale e va a segnare. Cinque minuti e Rougerie potrebbe fare il bis, ma è placcato da Zanni e perde la palla al momento di depositarla in mezzo ai pali. Un calcio per parte fa chiudere il primo tempo 6-8, dopo che Parra coglie il palo su un altro penalty.

Il secondo tempo parte con un nuovo piazzato dello stesso mediano di mischia. Mallett sostituisce Lo Cicero e Festuccia con Perugini e Ghiraldini, ma poco dopo la Francia ottiene il massimo vantaggio, chiudendo una bella azione con un fraseggio fra Trinh-Duce e Parra, che firma meta e trasformazione. Sul 6-18 è difficile trovare motivi di speranza, ma Italrugby non molla. Supera anche la delusione di due errori (gli unici) di Mirco Bergamasco al calcio, poi si getta avanti, mentre i francesi faticano sempre di più. Ed ecco, a metà ripresa, la meta azzurra: una lunga azione, che si concretizza con un passaggio di Zanni per Benevenuti e con la continuità dell'azione dopo che l'ala viene placcata. È Semenzato a servire Masi, che trova il varco giusto, è Bergamasco a trasformare da posizione difficile. Siamo sul 13-18, Mirco trova anche i pali per altri tre punti, ma al 27' Parra allunga: 21-16 per gli ospiti. Però non ci fermiamo, alla mezz'ora si va a meno due con un nuovo calcio di Bergamasco.

Al 35' scocca l'ora del sorpasso. Calcio di spostamento di Burton, Huget pasticcia con il pallone, è lui a portarlo in rimessa laterale a 10-15 metri dalla linea di meta. Giocata veloce, fallo dei francesi, vantaggio e poi fischio dell'arbitro. È un penalty da posizione angolata, ma il più giovane dei Bergamasco ormai ha il piede caldo. La palla entra, 22-21. C'è da resistere ancora per cinque minuti, che poi diventano sette perché l'arbitro fa ripetere ben due volte l'ultima mischia a favore della Francia. Infine, il trionfo, i giri d'onore, i "grazie" dei giocatori a un pubblico sempre innamorato e oggi ricambiato.

LA PARTITA
Italia-Francia 22-21 (primo tempo 6-8) Per l'Italia: 1 meta (Masi), 5 calci piazzati (Mirco Bergamasco), 1 trasformazione (Mirco Bergamasco). Per la Francia: 2 mete (Clerc, Parra), 3 calci piazzati (Parra), 1 trasformazione (Parra). Calci fermi: Mirco Bergamasco 6 su 8; Parra 4 su 6.

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