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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2011 alle ore 13:49.

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Alfano e BrunettaAlfano e Brunetta

Risorse fino a 50 milioni di euro per l'attuazione del piano straordinario per la digitalizzazione della giustizia, che parte «immediatamente» e sarà completato in 18 mesi: lo hanno annunciato, in conferenza stampa, a palazzo Chigi, i ministri della Funzione pubblica, Renato Brunetta e della Giustizia, Angelino Alfano. Obiettivo: fare on line atti, notifiche e pagamenti dei processi. «Stiamo per inviare una e mail a 800 uffici con la scheda di adesione al piano», ha detto Brunetta e al termine dell'operazione contiamo di "liberare" dalla funzione del camminamento «4-5mila persone, inclusi i carabinieri» (pari al 12% di tutto il personale) che ogni anno sono impiegate in 28 milioni di notifiche (20 milioni nel civile e 8 milioni nel penale).

Processi più veloci
Atti, notifiche e pagamenti on line accelereranno del 30% la durata del processo e avvieranno un processo virtuoso perché, ha sottolineato Alfano, la digitalizzazione coinvolge «gli atti dei processi: milioni e milioni di atti che oggi giacciono presso gli uffici giudiziari». «Per rendere efficiente il sistema giustizia servono riforme ordinarie e non costituzionali. Queste ultime - ha detto Alfano servono invece a rendere il processo giusto. Con l'organizzazione e la digitalizzazione puntiamo a renderlo veloce». Il ministro non ha voluto rispondere sul processo breve e sulla riforma costituzionale della giustizia, ma si è limitato a dire che «manterrà l'impegno preso ieri 13 marzo» di chiedere il ritiro della norma transitoria al processo breve.

Le tre tappe del piano
«Il piano per la digitalizzazione della giustizia si articola in tre linee di intervento», hanno spiegato i due ministri: «la digitalizzazione degli atti, le notifiche online e i pagamenti online» ed è rivolto a 58 tra corti d'Appello e procure generali, 165 procure della Repubblica, 165 tribunali ordinari, 52 tribunale e procure per i minori, e 26 tribunali di sorveglianza, per un totale di 466 uffici. «Entro ottobre sarà completata la fase 1 che prevede la raccolta di adesione di almeno il 60% degli uffici, l'attivazione dei servizi nei 58 uffici giudiziari dei capoluoghi, l'attivazione in almeno altri 84 uffici», ha assicurato Brunetta. «La fase 2 si chiuderà entro aprile 2012, con l'attivazione del servizio in almeno il 70% degli uffici». Infine: «la fase 3, da portare a completamento entro ottobre 2012, con l'adesione di almeno il 95% degli uffici e l'attivazione dei servizi nel 100 per cento degli uffici». La "rivoluzione" coinvolgerà anche gli avvocati, per le notifiche e i pagamenti online degli atti: «La pec è obbligatoria già da un anno e mezzo e sono 26mila gli avvocati che l'hanno attivata», ha rivelato Brunetta. «Entro 18 mesi - ha ammonito - dovranno farlo anche tutti gli atri».

Alfano: giustizia, "azienda" che ha assunto di più negli ultimi due anni
Il guardasigilli Alfano ha ricordato poi come la giustizia sia «l'azienda italiana che ha assunto di più negli ultimi due anni». «Da quando sono diventato ministro - ha spiegato Alfano - ho messo a concorso 713 posti di magistrato: visto che attualmente quelli in servizio sono meno di 9mila, ho bandito posti per circa l'8% del totale. Se si mettono in conto anche i magistrati assunti in virtù dei concorsi precedenti, superiamo la soglia del 10%. Ditemi quale azienda italiana, pubblica e privata, ha avuto negli ultimi due anni un incremento di personale superiore», ha concluso il ministro.

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