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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2011 alle ore 08:14.

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I pm: Ruby coinvolta a 16 anniI pm: Ruby coinvolta a 16 anni

Ha solo 16 anni Ruby-Karima El Marhoug quando viene indotta a prostituirsi da Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Perché è nel settembre 2009 che i magistrati di Milano collocano il punto d'inizio della vicenda giudiziaria che coinvolge anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ruby compie 17 anni soltanto a novembre e qualche mese dopo, la sera del 14 febbraio 2010, giorno di San Valentino, entra per la prima volta a Villa San Martino, residenza del premier ad Arcore.

Vi si reca in tutto 13 volte, fino al 2 maggio dello stesso anno, per partecipare alle feste e compiere «atti sessuali con Silvio Berlusconi, dietro pagamento di corrispettivo in denaro ed altre utilità».

È questa la ricostruzione che i procuratori aggiunti Pietro Forno e Ilda Boccassini, e il sostituto procuratore Antonio Sangermano cristallizzano nelle sette pagine dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari notificate ieri al direttore del Tg4 Emilio Fede, all'impresario dei vip Lele Mora e al consigliere regionale lombardo Nicole Minetti, accusandoli del reato di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile.

Per la prima volta dall'inizio delle indagini i pm mettono nero su bianco cosa accadeva all'interno della villa di Berlusconi nelle feste con le "papi-girl" e durante il rito del "bunga bunga", che il premier sostiene di aver mutuato dal rais libico Muammar Gheddafi. Le serate, scrivono i magistrati, erano articolate in tre fasi. Una prima fase che prevedeva una cena. Una seconda, raccontano, «definita "bunga bunga", che si svolgeva all'interno di un locale adibito a discoteca, dove le partecipanti si esibivano in mascheramenti, spogliarelli e balletti erotici, toccandosi reciprocamente ovvero toccando e facendosi toccare nelle parti intime da Silvio Berlusconi». E poi una terza fase, a fine serata, nella quale il premier sceglieva «una o più ragazze con cui intrattenersi per la notte in rapporti intimi, persone alle quali venivano erogate somme di denaro ed altre utilità ulteriori rispetto a quelle consegnate alle altre partecipanti».

Ruby, secondo la ricostruzione dei pm, è l'unica minorenne a partecipare ai "bunga bunga", ed è parte lesa nel procedimento. Fede, Mora e Minetti, invece, sono accusati di aver indotto alla prostituzione – oltre alla giovane marocchina – 32 ragazze maggiorenni dall'inizio del 2009 al gennaio 2011, e cioé fino a tre mesi dopo che l'esistenza dell'inchiesta era diventata di pubblico dominio.

Ciascuno dei tre indagati rivestiva un ruolo preciso nell'organizzazione delle serate di Villa San Martino. Nicole Minetti, scrivono i magistrati, «intermediava la sistematica erogazione di corrispettivi per l'attività di prostituzione svolta, consistiti nella concessione in comodato d'uso» delle abitazioni di via Olgettina. Non solo. L'ex show girl di Colorado Cafè si preoccupava anche dei contributi economici «corrisposti, previo assenso di Silvio Berlusconi, per il tramite del suo fiduciario Giuseppe Spinelli» e si prendeva cura dell'accompagnamento delle ragazze.

A Fede spettava invece il compito di individuare le «giovani donne disposte a prostituirsi presso la residenza in Arcore di Silvio Berlusconi, informandosi personalmente sulle caratteristiche fisiche delle ragazze disponibili e, in taluni casi, valutando di persona, preventivamente, la rispondenza dei requisiti estetici». Mora, infine, «individuava e selezionava» le "papi-girl" «anche tra le ragazze legate per motivi professionali all'agenzia operante nel mondo dello spettacolo» da lui gestita.

Nella ricostruzione dei magistrati le ragazze «venivano informate sui corrispettivi e le altre utilità economiche che avrebbero ricevuto a fronte della loro disponibilità sessuale» e istruite «sulle modalità comportamentali da assumere, sulla natura e finalità delle serate».

La procura ha adesso 20 giorni per chiedere il rinvio a giudizio dei tre indagati. Sono state invece straciate le posizioni dell'autista di Mora, Gentile Fedele, del factotum, Mario Sacco, e del manager Daniele Salemi. Per loro si profila una richiesta di archiviazione.

Il processo contro Berlusconi inizia invece il 6 aprile. E ieri il suo legale, Niccolò Ghedini, ha ribadito che il premier vuole essere presente a tutti i dibattimenti che lo vedono imputato. Il primo appuntamento è per lunedì prossimo: in aula si discute del caso Mills.

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