Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2011 alle ore 07:55.

My24

TOKYO - Sisma e tsunami fanno scoprire quanto il Giappone sia un paese di vecchi: sono anziane la maggior parte delle persone che si vedono tra i rifugiati che hanno perso tutto, a coprirsi con le coperte dal gelo. I bambini sono (relativamente) meno numerosi, ma rappresentano una categoria particolarmente a rischio nella doppia emergenza del terremoto e dell'allarme nucleare. Pensando soprattutto a loro il governo italiano «sta considerando la possibilità di facilitare il rimpatrio di connazionali in situazioni di vulnerabilità».

Nei prossimi giorni il rischio complessivo (tra cui quello relativo a energia e trasporti) potrebbe aumentare, affermano all'ambasciata, che aspetta oggi per sapere se sia rimasto a Tokyo un numero di soggetti deboli (tra cui donne incinte, coppie con bambini piccoli, malati) sufficiente per noleggiare un aereo o chiedere un intervento particolare dell'Alitalia.

Intanto, mentre la popolazione di Tokyo, in genere, non si è ancora fatta prendere dal panico, tra chi ha lasciato la città - a parte gli stranieri - spicca la figura della madre con bambino piccolo: il marito rimane al lavoro, la moglie torna dai parenti al Sud o al Nord. Anche molte donne incinte hanno lasciato la metropoli: del resto, è una curiosa tradizione giapponese che la moglie vada a partorire recandosi dalla madre (anche parecchie settimane prima), senza il marito (che viene avvertito a parto avvenuto o quasi). «Il supermercato di fronte a casa mia ha chiuso e le notizie in tv non sono rassicuranti - dice Hiromi Yamada, che ha lasciato Tokyo per raggiungere, con la sua bambina, i genitori nella provincia di Tottori - mio marito può cavarsela da solo».

Sui giornali si moltiplicano le storie commoventi di madri che hanno partorito con difficoltà in questi giorni, mentre le immagini strazianti di bambini diffuse dai media internazionali hanno indotto il Gaimusho (ministero degli esteri) a lanciare un appello ai giornalisti stranieri perché «tengano il dovuto rispetto per le vittime e i sentimenti delle famiglie distrutte dal dolore». Save The Children ha allestito a Sendai una «area sicura a misura di bambino» e lancia l'allarme per i bimbi sfollati (stimati in oltre 100mila) e quelli trovati in condizioni disperate lungo le località costiere.

Al di là dell'emergenza, si profilano traumi psicologici a lungo termine (molti hanno sviluppato un vero e proprio terrore dell'acqua). In questi giorni cresce lo sforzo di comunicazione di organizzazioni che danno consiglio alle madri su come affrontare le emergenze. «Offriamo supporto anche con una capillare distribuzione di e-mail», afferma una responsabile di ShinInc. I bambini saranno sicuramente vittime in un altro senso: la politica di promozione della famiglia e della natalità che figurava alta nel manifesto elettorale del Partito democratico del premier Naoto Kan dovrà essere accantonata in favore di altre priorità di bilancio. Kan voleva distribuire un congruo assegno familiare in contanti per ogni bambino.

L'opposizione che ha conquistato la maggioranza alla Camera alta - già contraria a quella che considerava una regalìa inutile ed elettoralistica - non glielo farà passare di certo, ora che si dovrà rastrellare il fondo del barile. L'ipotesi più catastrofica è la diffusione di livelli radioattivi dannosi per la salute, che renderebbe i più giovani (e i non ancora nati) i soggetti più esposti al rischio di leucemie e tumori, in particolare alla tiroide e alle ossa. L'European Group for Blood and Marrow Transplantation ha già lanciato un appello a oltre 500 centri di trapianto europei perché si preparino ad accogliere vittime dal Giappone se necessario. Per precauzione, il governo ha distribuito centinaia di migliaia di pastiglie di ioduro di potassio ai centri di evacuazione da Fukushima, con priorità alle donne incinte e con bambini. Si profila già una gara internazionale di solidarietà con la proposta di accoglienza dei bimbi orfani del Tohoku. E di una parte di quelli che, nell'ipotesi peggiore, dovessero diventare "i bambini di Fukushima". (S. Car.)

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi