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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2011 alle ore 17:42.

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GIOIA DEL COLLE (BARI) - Massima allerta nella base area militare di Gioia del Colle, a quasi 30 chilometri da Bari. I piloti del 36° stormo "Riccardo Seidl" attendono un ordine dello Stato Maggiore della Difesa per levarsi in volo e svolgere i loro compiti sui cieli della Libia. A bordo dei loro caccia intercettori "Eurofighter", i piloti controllano, ogni giorno, lo spazio aereo del Mediterraneo Meridionale e sono pronti agli ulteriori livelli di operatività necessari.

Compreso il cosiddetto scramble, ovvero la partenza rapida di due caccia intercettori,sempre in coppia, all'inseguimento di una traccia aerea non identificata. «In questa base militare - spiega il capo ufficio operazioni il colonnello Donato Colacicco -sappiamo già quello che va fatto. Non abbiamo bisogno di attività preparatorie, come per lo scramble, su cui i nostri piloti sono preparatissimi. Ricevute le indicazioni dello Stato Maggiore saremo immediatamente operativi secondo il livello ulteriore che ci verrà richiesto». Nella base "Antonio Ramirez" di Gioia del Colle lavorano un migliaio di militari, impegnati anche nella vigilanza interna ed esterna. «Anche per i profili di ulteriore vigilanza e difesa della base- conclude Colacicco -seguiremo le indicazioni che ci verranno date».

I piloti dei caccia di stanza a Gioia del Colle, scramble a parte, sono dunque impegnati ogni giorno in attività di controllo e difesa dello spazio aereo, addestramento e nelle altre operative proprie della base. Da che è scoppiata la crisi libica non vi sono stati intercettamenti di velivoli militari provenienti dal paese nordafricano. All'epoca della guerra in Kosovo all'aeroporto Ramirez era di stanza anche un gruppo di piloti britannici; ora sono tutti italiani.

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