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Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2011 alle ore 09:18.

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È una corsa contro il tempo per evitare la catastrofe. L'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica ha innalzato il livello di gravità del disastro nucleare nella centrale di Fukushima da 4 a 5, (cioè da un incidente con conseguenze locali a incidente che coinvolge territori più estesi). La scala internazionale, dal punto di vista della sicurezza di un evento radiologico o nucleare va dal livello 1 («anomalia») a 7 («incidente gravissimo). Ogni livello della scala prevede una gravità 10 volte maggiore del precedente. L'incidente di Cernobyl, nel 1986, fu classificato di livello 7, Three Miles Island di livello 5.

L'appello del premier all'unità nazionale
Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha lanciato un appello all'unità del paese di fronte all'impegno di ricostruire il paese. «Tutto il popolo deve avere la forte determinazione a superare questa crisi. I tecnici della Tokyo Denryoku (la società elettrica che gestisce la centrale, ndr.) dell'esercito, della polizia, tutti gli addetti stanno lavorando con tutte le forze, a rischio della vita. Assieme a loro dobbiamo superare questa situazione. Ricostruiremo il Paese dalle rovine», ha detto ancora Kan nel suo discorso alla nazione, aggiungendo che lui stesso «come cittadino», «lavorerà duro» per la rinascita del Giappone». Anche se ha ammesso che le operazioni per evitare un disastro nucleare nella centrale Fukushima-1, colpita una settimana fa dal devastante terremoto/tsunami che ha annichilito il nordest del Giappone, devono ancora affrontare «enormi difficoltà». Il premier ha ringraziato inoltre la comunità internazionale che s'è mobilitata per aiutare il Giappone nella sua più grande tragedia del dopoguerra.

Ancora parziale il bilancio del disastro il cui numero di vittime supera quello di Kobe
Il numero delle vittime confermate del terremoto 6.539 ha superato quello delle vittime del sisma di Kobe del 1995, nel quale persero la vita 6.434 persone. I dispersi sono più di 10.000 e si teme che il bilancio finale possa superare le 20.000 vittime. E sono almeno 400 i chilometri quadrati di terreno inondati dallo tsunami secondo l'autorità geo-spaziale giapponese, sulla base dell'analisi delle fotografie aeree e satellitari realizzate nel nord-est. Tuttavia mancano ancora i rilevamenti su una superficie pari al 20 per cento di quella investita dall'onda.

Inatnato continuano senza sosta i tentativi di raffreddamento dei reattori danneggiati della centrale di Fukushima. Dopo essere stati costretti a rinunciare all'uso degli elicotteri, per l'alta radioattività che si sprigiona, le autorità hanno schierato circa 20 camion dei pompieri. Con questi mezzi hanno ripreso a tentare di raffreddare i reattori con i cannoni ad acqua. In particolare i vigili del fuoco e i militari si stanno concentrando sul numero 3, considerato il più pericoloso perche è alimentato dalla miscela di ossido di uranio e di plutonio.

L'operazione che va avanti da molti giorni non pare però ottenere i risultati sperati tanto che l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare non esclude l'ipotesi di chiudere i reattori atomici danneggiati in sarcofaghi di cemento armato e di seppellirli, come fu fatto con quello di Chernobyl. Nel frattempo i tecnici giapponesi sperano di riuscire entro domani a rimettere parzialmente in funzione il sistema elettrico della centrale per accelerare le operazioni di raffreddamento. Da ieri, il livello di radioattività nella centrale è sceso solo marginalmente. Il vento sulla centrale soffia verso il Pacifico (guarda la dinamica di dispersione della nube) e non c' è pericolo immediato per l'area urbana di Tokyo, 240 km a sud dell'impianto.

Il presidente americano Barack Obama ha affermato che non ci sono pericoli neanche per la costa occidentale degli Usa, dove 450 esperti nucleari militari sono pronti ad aiutare quelli giapponesi se necessario. Intanto nove militari sono già in Giappone per valutare i rischi di contaminazione radioattiva e la eventuale necessità di rinforzi. Oggi tornerà in patria il direttore generale dell'Aiea - l'Agenzia dell'Onu per l'energia atomica - il giapponese Yukiya Amano, che discuterà della crisi col premier Naoto Kan.

Honda ancora stop alla produzione. Nissan test sulla radioattività sulle auto
L'azienda automobilistica Honda ha annunciato che estenderà dal 20 al 23 marzo la sospensione della produzione di auto. La Nissan invece effettuerà test sulla radioattività su tutte le automobili costruite in Giappone: «Continueremo a prendere tutte le misure appropriate per rassicurare il pubblico sul fatto che tutti i nostri prodotti sono conformi ai livelli di sicurezza raccomandati, i test proseguiranno fino a che non saremo certi che ogni rischio di contaminazione è escluso».

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