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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2011 alle ore 11:42.

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Napolitano: il federalismo dev'essere portato a termine, anche con la riforma del ParlamentoNapolitano: il federalismo dev'essere portato a termine, anche con la riforma del Parlamento

«Mi auguro che lo sforzo che è già a buon punto possa proseguire e arrivare a conclusione con la massima condivisione»: così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha parlato del federalismo durante l'inaugurazione della nuova sede della Regione Lombardia a Milano. Napolitano ha sottolineato la necessità di arrivare in fretta alla piena attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione sulle autonomie locali. «Adesso non possiamo concederci il lusso di lasciare il lavoro incompiuto e di non erigere un edificio solido ancora una volta», ha detto riferendosi alla nascita delle Regioni nel 1970.

Occorre superare il bicameralismo perfetto per completare cammino
Il presidente della Repubblica è poi tornato in serata sul federalismo durante i suoi venti minuti di intervento all'università dell'Insubria a Varese. Per concludere il lungo cammino verso il federalismo, ha detto Napolitano, occorre superare il «bicameralismo perfetto». «Abbiamo avuto un cammino talmente tormentato e talmente lungo - ha aggiunto il capo dello stato - che abbiamo ora il dovere di concluderlo con coerenza e nello spirito di una evoluzione in senso federalistico del nostro sistema di autonomie e del nostro Stato democratico».

L'affermazione del ruolo delle Regioni rimasto incerto e tardivo
Il capo dello Stato ha ricordato che dall'approvazione della Costituzione alla nascita delle Regioni «ci vollero 22 anni. Probabilmente - ha aggiunto - l'affermazioni del ruolo delle Regioni nella Costituzione rimase incerta e timida, ma pesò poi in modo particolare il successivo ritardo. Abbiamo iniziato la strada nel 1970 e l'abbiamo percorsa tra molte difficoltà e crescenti contraddizioni. Così è maturata la riforma del Titolo V della Costituzione, una svolta e una evoluzione più conseguente in senso federalista del sistema delle autonomie».

Il ruolo del parlamento va riformato
Secondo il presidente, questa «è la condizione che questo edificio possa posare su basi solide» ed in questo modo dare «all'Italia una prospettiva di unità ed autonomia che possa essere coltivata dalle nuove generazioni». Il capo dello Stato ha parlato davanti ad una platea di autorità, tra cui tutti gli assessori leghisti e tanti consiglieri, inclusi Renzo Bossi che alla fine ha applaudito. E nell'ottica del federalismo, anche il ruolo del Parlamento va riformato: il presidente ha spiegato che bisogna portare a termine l'attuazione del titolo V «trovando strada di equilibrio e corrispondenza tra il ruolo dello Stato, il ruolo delle amministrazioni nazionali, delle grandi istituzioni come quella parlamentare, che a sua volta va riformata nella nuova prospettiva, ed il ruolo delle Regioni, delle Province e dei Comuni».

Il parassitismo, in particolare nel Mezzogiorno
Uno dei problemi del nostro Paese è anche che «c'è un'infinità di enti, entità di cui si è sovraccaricato l'armamentario amministrativo del Paese». Lo ha detto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, intervenendo a Palazzo Estense a Varese, durante la sua visità in città per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. «Sono convinto che dobbiamo semplificare e sfrondare - ha detto il presidente della Repubblica - in particolare, in regioni del Mezzogiorno, vediamo come al di sotto del livello regionale, si sia davvero costruito qualcosa di artificioso, di troppo pesante e tal volta anche di troppo parassitario».

Maroni: da Napolitano parole importanti
Le considerazioni del capo dello stato hanno incassato l'apprezzamento di maggioranza e opposizione. Per il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, «sono parole importanti e condivisibili». Anche l'Udc plaude all'intervento del Colle. «Esprimiamo il nostro plauso al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. - dice il vicepresidente dell'Udc, Gian Luca Galletti -. Prima occorre realizzare il federalismo istituzionalea partire dall'attuazione del titolo V della Costituzione. Quello fiscale, invece, è e resta espressione di una logica dettata da egoismi assai distanti dai principi solidali sanciti dalla nostra carta». Soddisfato anche il presidente della bicamerale per il federalismo, Enrico La Loggia, il quale si augura che «lo spirito di massima condivisione giustamente auspicato da Napolitano possa emergere mercoledì prossimo, in occasione del voto sul decreto in materia di federalismo regionale e fabbisogni standard della sanità».

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