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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2011 alle ore 09:02.

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Raf: neutralizzata l'aviazione di GheddafiRaf: neutralizzata l'aviazione di Gheddafi

La tv satellitare Al Arabiya ha riferito che la caserma-bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli è sotto attacco aereo. Proprio da Baba el Aziziya ieri sera il leader libico si è rivolto ai suoi sostenitori. Fonti del Dipartimento di Stato americano hanno confermato alla CNN che fedelissimi di Gheddafi stanno prendendo contatto con le autorità americane. Tra gli altri vi sarebbe anche un cognato di Gheddafi.

L'Italia avrà un ruolo di primo piano nella missione della Nato in Libia con il comando marittimo per il rispetto dell'embargo delle armi, responsabilità affidata al contrammiraglio Rinaldo Veri. Per la componente marittima dell'operazione gli stati membri della Nato hanno offerto finora 16 navi: la nave ammiraglia per il comando e controllo delle operazioni, che sarà italiana, dieci fregate (di cui quattro turche, una canadese, una spagnola, una britannica, una greca, una italiana e una americana), tre sottomarini (uno italiano, uno spagnolo e uno turco) e due navi appoggio (una italiana e una turca). Intanto, il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha ribadito a Washington le ragioni dell'intervento militare deciso con la risoluzione Onu, sottolineando che «le forze di Gheddafi sono state allontanate da Bengasi» e grazie a ciò «oggi il paese è più sicuro».

Londra: aviazione di Gheddafi virtualmente neutralizzata
I raid aerei contro le forze di Gheddafi salgono di intensità e secondo il capo della Raf britannica l'aviazione di Gheddafi è stata virtualmente neutralizzata. Le operazioni militari, dice a sua volta il ministro degli esteri francese Juppè, non dovrebbero durare a lungo. Di fatto oggi l'aviazione alleata è entrata in azione a Misurata e Ajdabiya e sembrerebbe che la coalizione si prepari a colpire la 32esima Brigata libica, comandata da Khamis Gheddafi, il figlio più piccolo del leader libico Muammar Gheddafi. Il compromesso raggiunto tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia di affidare il comando delle operazioni militari in Libia alla Nato, nonostante le resistenze francesi (Parigi insiste per un «ruolo tecnico»), rappresenta «una vittoria politica e diplomatica dell'Italia, perché tutti insieme - dal presidente della Repubblica al ministro della Difesa - abbiamo detto che vogliamo operare in ambito Nato», ha commmentato il ministro Ignazio La Russa. «Al momento il comando delle operazioni è affidato all'ammiraglio statunitense Samuel Locklear, che è su una nave (la Uss Mount Whitney, ndr) nella rada del porto di Napoli. Sarà il capo anche quando il comando passerà alla Nato» ha detto La Russa, senza precisare se l'ufficiale statunitense prenderà la guida di tutte le operazioni dell'Alleanza o solo della missione navale per il rispetto dell'embargo sulle armi.

Nei cieli libici è battaglia continua
Continua, intanto, la battaglia nei cieli libici. Dopo una notte di bombardamenti anche all'alba, a Tripoli, gli aerei della coalizione internazionale hanno attaccato una zona di Misurata. Secondo alcuni testimoni, «gli aerei alleati finora hanno bombardato due volte» e, in seguito ai raid, «i governativi non hanno più sparato un solo colpo di artiglieria». Da giorni Misurata è sottoposta a una massiccia offensiva lealista, che ha già provocato non meno di quaranta morti tra la popolazione. Intanto, cecchini delle forze governative libiche - denunciano i ribelli - hanno aperto il fuoco contro l'ospedale di Misurata, uccidendo almeno tre persone e ferendone altrettante in modo grave. Il Pentagono ha reso noto il numero degli aerei della coalizione internazionale coinvolti nell'intervento. Ci sono stati 336 voli e lanciati 108 raid aerei dall'inizio dell'offensiva, sabato scorso. I voli effettuati dagli Usa sono stati 212, mentre gli altri paesi della coalizione coinvolti in questa fase delle operazioni aeree (Francia, Regno Unito, Italia, Canada, Spagna, Belgio e Danimarca) ne hanno realizzati 124. In serata la tv di stato libica ha annunciato nuovi attacchi aerei da parte della coalizione occidentale contro obiettivi militari e civili a Tripoli.

Gheddafi ride e sta «accucciato» malgrado la no fly zone
Il presidente degli Stati Uniti lancia l'allarme su Gheddafi affermando alla Cnn che potrebbe rimanere al potere nonostante l'intervento della coalizione internazionale. Obama ha usato espressione come «Gheddafi potrebbe accucciarsi» e temporeggiare «malgrado l'imposizione della No fly zone e anche se le sue forze sono state indebolite».
Il presidente ha dichiarato anche che la struttura di comando delle operazioni militari della coalizione internazionale in Libia sarà chiarita nei prossimi giorni. Intanto dal suo bunker di Bab el Aziziya a Tripoli il rais in una ennesima apparizione alla tv di stato ha arringato una folla di sostenitori, promettendo una vittoria finale sulle forze della coalizione, e sollecitando gli «eserciti islamici» a schierarsi al suo fianco perchè c'è in corso «una nuova crociata scatenata contro l'Islam: «Queste bombe mi fanno ridere. Niente mi fa paura, nessun tiranno mi può spaventare». Secondo fonti dell'intelligence militare,citate dal tabloid inglese Daily Star, pare che continui ad essere circondato dalle sue fedeli amazzoni e da mercenari pagati con l'oro della sua riserva personale. Le fonti non escludono che il leader libico possa lasciare il paese e cercare rifugio nello Zimbabwe di Robert Mugabe.

Clinton: i fedeli a Gheddafi stanno cercando una via d'uscita
Persone vicine al leader libico hanno preso contatti in tutto il mondo per trovare una via di uscita al conflitto. Molti stanno scappando nelle città. Lo ha affermato il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, intervistata dall'emittente americana Abc: «Non sono al corrente di contatti avviati da Gheddafi ma so di contatti avviati da persone che agiscono per suo conto. Parte di questo è finzione, vogliono inviare un messaggio a un gruppo e un altro messaggio a un altro. Molto di questo rispecchia il comportamento di Gheddafi. Un po' imprevedibile. Ma riteniamo sia un anche un modo, per lui, di valutare tutte le sue possibilità. Così sa quali sono le sue opzioni, dove può andare, cosa può fare. Noi dovremmo incoraggiarlo». La Clinton ha ammesso anche di aver appreso della morte di uno dei figli del leader libico, ma di non avere prove sufficienti per dimostrarlo.

Liberati i giornalisti rapiti
I tre giornalisti arrestati da lle truppe di Gheddafi sabato scorso nei pressi di Ajdabiya, nella zona orientale della Libia, sono stati liberatia Tripoli. Dave Clark e Roberto Schmidt della France presse, e Joe Raedle, dell'agenzia Getty Images, si trovano ora all'albergo Rixos, nel centro della capitale libica.

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