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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2011 alle ore 10:45.
La maggioranza trova l'accordo sull'intervento in Libia e al Senato prende forma una bozza di risoluzione unitaria, frutto di un vertice stamane al Senato, cui hanno partecipato i capigruppo e vice di Pdl e Lega. Ma l'accordo che pure c'era stato con le opposizioni venerdì scorso in commissione frana perché Pd, Idv e Terzo polo (Udc, Fli, Api e Mpa) hanno presentato tre mozioni distinte nella discussione sulla Libia avviata al Senato alle 17. Sono presenti nell'aula di Palazzo Madama il ministro degli esteri Franco Frattini e il ministro della Difesa Ignazio La Russa.
Ecco i punti principali della nuova risoluzione
Il documento della maggioranza messo a punto stamane chiede al governo un impegno dettagliato su una serie di tasselli: rigoroso rispetto della risoluzione Onu anche attraverso opportune iniziative politico diplomatiche e intimazione del cessate il fuoco per tornare il prima possibile ad uno stato di non conflittualità; assegnazione alla Nato del comando e del controllo delle operazioni militari; ma anche embargo sulle armi nei confronti della Libia e un'azione di pattugliamento del Mediterraneo per contrastare le organizzazioni criminali con il rischio di infiltrazioni terroristiche. E ancora: riattivazione, quando le circostanze lo renderanno possibile, degli accordi bilaterali in particolare quelli in materia energetica, stipulati dall'Italia con la Libia; iniziative per tutelare le imprese europee impossibilitate ad onorare i contratti per le sanzioni. E infine: impegno dei partner europei e della Commissione a dare mezzi anche finanziari per condividere l'onere della gestione degli sbarchi di immigrati; e attivazione nelle sedi proprie affinchè l'Europa si doti al più presto di un sistema unico di asilo che fin da subito preveda un sistema di "burden sharing" teso a ridistruibuire la presenza degli immigrati tra i paesi membri e fornisca una maggiore assistenza nelle operazioni di riconoscimento e identificazione di coloro che si dirigono verso le coste italiane.
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Lega soddisfatta: accolte nostre osservazioni
Secondo il vicepresidente dei senatori del Pdl, Gaetano Quagliariello, il nuovo compromesso «entra nel merito dei diversi punti politici». «Il punto politico - osserva dal canto suo il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto - è che c'è l'intesa nella maggioranza e lo abbiamo comunicato al governo». Soddisfazione viene espressa anche dal capogruppo della Lega al Senato, Federico Bricolo, che sottolinea come nel documento siano state «accolte le nostre osservazioni», aprendo così la via dell'accordo «con il colleghi della maggioranza per una risoluzione comune».
Il Pd: no al testo della maggioranza
Insomma, le distanze tra Pdl e Lega sembrano per ora essere state superate. Ma la strada della risoluzione non appare in discesa anche perché dal Pd arriva uno stop. I democratici nel pomeriggio hanno infatti annunciato il loro no al testo della maggioranza e l'intenzione di presentare un documento che ricalca quello approvato venerdì dalle commissioni riunite. L'orientamento è emerso nel corso dell'assemblea dei gruppi di Camera e Senato. A proporre la linea è stata la presidente dei democratici al Senato, Anna Finocchiaro. «È un capolavoro di ipocrisia di chi si è pentito di avere aderito alla missione». Il segretario Pier Luigi Bersani ha sposato la proposta Finocchiaro: «Dobbiamo dire una cosa che sia comprensibile a Bengasi come a Bruxelles e all'Onu, mentre in quelle 5 pagine non si capisce nulla, non si potrebbero neanche tradurre in inglese». Il documento del Pd è stato poi depositato al Senato e anche il terzo polo e i dipietristi hanno deciso di presentare una propria risoluzione in vista del dibattito nell'aula del Senato.
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