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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2011 alle ore 10:30.

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Silvio Berlusconi con il medico personale Alberto Zangrillo (Ansa)Silvio Berlusconi con il medico personale Alberto Zangrillo (Ansa)

È terminata dopo circa tre ore a Milano l'udienza preliminare per il caso Mediatrade, che si è tenuta questa volta alla presenza anche di Silvio Berlusconi, uno dei dodici imputati. L'udienza preliminare per il caso Mediatrade è stata rinviata al prossimo lunedì 4 aprile, quando la parola passerà al pm Fabio de Pasquale per il suo intervento. Le prossime udienze fissate in calendario sono, sempre di lunedì e cioè il 2 maggio e il 30 maggio.

L'udienza è stata celebrata davanti al gup Maria Vicidomini, in una delle aule più spaziose dell'ufficio Gip e che si affaccia proprio di fronte agli uffici della presidenza. I lavori di oggi hanno riguardato la costituzione delle parti e il calendario. Un piccolo risparmiatore, Marco Bava, che possiede solo un'azione di Mediaset, aveva chiesto di costituirsi parte civile contro il presidente del Consiglio, ma il gup ha dato parere negativo. Durante l'udienza di stamani, Silvio Berlusconi non ha reso alcuna dichiarazione. Il presidente del Consiglio si è limitato ad ascoltare senza chiedere di intervenire.

Berlusconi: è andato tutto bene
Silvio Berlusconi, all'uscita di Palazzo di Giustizia, si è fermato davanti al gazebo dei suoi sostenitori in corso di Porta Vittoria. Il presidente è salito sul predellino della sua auto e ha salutato i sostenitori che hanno risposto con urla e grida di sostegno. «Tutto bene, mi sto preparando per il 4 aprile», ha detto il premier ai giornalisti, frase che ha ribadito ai suoi sostenitori che lo attendevano davanti al gazebo ha detto: «È andata bene, sarò in aula la prossima udienza». Alla domanda se pensa che la vicenda Ruby possa danneggiarlo, ha risposto: »Questo è un altro processo».

Davanti al Palazzo di Giustizia questa mattina c'era un presidio di una quarantina di militanti e simpatizzanti del Pdl, fra i quali anche il sottosegretario al ministero per l'Attuazione del programma Daniela Santanché, che hanno applaudito e salutato a gran voce il premier al suo arrivo. «Giustizia non esiste dove non vi è libertà», «La politica è nei seggi elettorali non nei tribunali»: sono due degli striscioni esposti dai sostenitori di Silvio Berlusconi, proprio davanti all'ingresso del tribunale. «Ho più di 60 anni - dice una signora, capelli biondo platino, giacca a vento viola, che inalbera un tricolore - ne ho viste di tutti i colori. La verità è che vogliono eliminare Silvio Berlusconi da quando è entrato in politica».

La difesa: «Forse Berlusconi rilascerà dichiarazioni spontanee»
«Non escludo dichiarazioni spontanee in aula o che il premier chieda di essere interrogato nell'udienza preliminare. E' che non abbiamo ancora deciso nulla». A dirlo è Niccolò Ghedini, uno dei legali di Silvio Berlusconi, al termine dell'udienza. «Probabilmente l'udienza finirà a giugno - aggiunge Ghedini - forse ci sarà bisogno di un'altra tappa oltre al calendario già fissato oggi». Ghedini ha riferito anche come Silvio Berlusconi fosse «assolutamente sereno» durante l'udienza Mediatrade. «Il presidente c'è tanto mancato», ha scherzato Piero Longo, l'altro avvocato - parlamentare - riferendosi alla lunga assenza del premier dal tribunale di Milano. Ghedini e Longo, poi, hanno aggiunto di non aver ancora deciso se «il presidente Berlusconi parteciperà alla prima udienza del processo per il caso Ruby. Dipenderà dagli impegni che il premier avrà il 6 aprile». Intanto, domani la difesa depositerà la lista dei testimoni, e da quanto si è saputo della lista delle persone che verranno citate in aula come testi ci sarà anche la stessa Ruby.

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