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Questo articolo è stato pubblicato il 28 marzo 2011 alle ore 14:23.

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Ribelli libici preparano un cannone (Epa)Ribelli libici preparano un cannone (Epa)

La sua posizione strategica, oltre all'onore di aver dato i natali al Fratello leader - all'epoca della nascita del colonnello, nel 1942, Sirte faceva parte della provincia italiana di Misurata - l'ha fatta assurgere al rango di vera e propria seconda capitale. Nel tempo, infatti, è divenuta sededi diversi ministeri e cuore pulsante della politica internazionale di Gheddafi, grazie all'imponente centrocongressi. Ouagadougou voluto dal Colonnello per ospitare i grandi summit come quello dell'Unione africana del 2009. Proprio in occasione di questo vertice, il governo libiconon perse occasione per ricordare la lunga e gloriosa storia di Sirte, che al tempo dei Fenici era conosciuta come «EuphorantaMarkomandis» mentre il nucleo dell'attuale città fu edificato nel 1841 dai Turchi. Ma fu soprattutto con la vittoria contro il nemico italiano che Sirte si guadagnò un posto negli annali della Jamahiriya, con la celebre battaglia di al Qardabiya del 29 aprile 1915, data che viene considerata ancora simbolo dell'unità nazionale del Paese. La Lega araba, sotto egida dell'Unesco, aveva scelto proprio Sirte come capitale araba della cultura per il 2011, iniziativa nata negli anni '90 per promuovere il patrimonio culturale del mondo arabo.

Similitudini con Tikrit, roccaforte di Saddam
A gennaio il testimone era passato da Doha alla città natale di Gheddafi, pronta ad accoglierlo con lo slogan «la cultura araba è una patria, Sirte una capitale». Il calendario degli eventi in programma era assai fitto, ma il progetto ambizioso che è stato spazzato via dalla rivoluzione del 17 febbraio. Tikrit, 165 chilometri a nord-ovest di Baghdad, fu espugnata a metà aprile del 2003, una settimana dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. Otto mesi dopo il Rais fu catturato dai marines americani a Dawr, nei pressi di Tikrit, in una buca scavata in una fattoria.

La Russia contro l'intervento Onu
Alla vigilia del summit, la Russia torna a schierarsi contro l'intervento, che secondo il ministro degli Esteri Lavrov «non è autorizzato» dalla risoluzione Onu. Sul terreno, lo snodo decisivo nel conflitto al momento è la battaglia di Sirte. I combattenti libici dell'opposizione annunciano di aver conquistato la città. Il portavoce dei ribelli, Shamsi Abdul Molah, ha detto all'emittente al Jazeera che le forze di opposizione sono entrate in città intorno alle 23.30 di ieri sera. «Hanno trovato una città indifesa. Non hanno avuto alcun problema ad entrare, non hanno incontrato alcuna resistenza» ha spiegato un giornalista dell'emittente panaraba a Bengasi. Una versione per il momento ancora da verificare. Secondo France Presse, l'avanzata dei ribelli verso Sirte è stata fermata dalle truppe di Muammar Gheddafi a Ben Jawad, a circa 140 chilometri dall'ingresso in città.

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