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Questo articolo è stato pubblicato il 04 aprile 2011 alle ore 13:08.

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Militari in borghese sparano sulla folla nello Yemen: 15 morti e centinaia di feriti (Reuters)Militari in borghese sparano sulla folla nello Yemen: 15 morti e centinaia di feriti (Reuters)

Uomini in borghese armati hanno aperto il fuoco contro i manifestanti a Hodeida, nello Yemen occidentale, che da ieri sera presidiano le strade per protestare contro la repressione a Taziz, e che chiedono le dimissioni del presidente Saleh, al potere da 32 anni. Lo riferisce Al Arabiya citando testimoni. Il paese è bloccato dalle proteste da settimane.

Soldati yemeniti hanno aperto il fuoco uccidendo almeno 15 manifestanti a Taez, 200 chilometri a sud della capitale Sanaa, i feriti sarebbero centinaia. Il bilancio, fornito dal responsabile di un ospedale citato da Al Jazira, è molto più pesante del precedente resoconto di alcuni testimoni, che avevano parlato di un morto e 30 feriti.

Secondo le testimonianze, decine di migliaia di manifestanti stavano marciando verso la sede del governo, quando i militari hanno cominciato a sparare da più parti. Altri testimoni hanno riferito a Al-Arabiya che le forze di sicurezza continuano a sparare tutt'ora sui manifestanti. Soldati dissidenti, scrive l'Ansa, hanno tuttavia impedito agli agenti di polizia di muoversi verso i manifestanti anti-governativi radunati in una piazza a Sanaa.

La polizia ha inoltre disperso con cariche e lanci di lacrimogeni un corteo di manifestanti diretto verso il palazzo presidenziale a Hudaida, città dello Yemen affacciata sul mar rosso. Fonti mediche hanno riferito che 409 persone sono rimaste ferite negli incidenti. Il bilancio però potrebbe essere più pesante: testimoni hanno raccontato che poliziotti in abiti civili si sono confusi tra i manifestanti e hanno aperto il fuoco.

L'amministrazione Obama, che ha sempre sostenuto il presidente Saleh ragione della sua lotta ad al Qaeda, ha cambiato posizione nelle ultime ore. La Casa Bianca chiede ora che Saleh si faccia da parte per favorire una transizione al potere. La risposta disperata del leader yemenita è stata la peggiore: repressione sanguinaria e poliziesca

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