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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2011 alle ore 12:36.

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Nella foto Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori (Ansa)Nella foto Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori (Ansa)

Troupe di giornalisti sono atterrate a Milano per la prima udienza del processo sul caso Ruby. Da tempo, però, l'interesse degli italiani si è riversato anche su internet. È sufficiente scrivere poche lettere su Google per imbattersi nei nomi dei protagonisti e nei luoghi dei fatti discussi negli ultimi mesi per il caso Ruby. Il motore di ricerca, infatti, suggerisce alle persone che scrivono nella sua pagina una cinquina di termini più digitati online, a partire dai primi caratteri immessi.

Per esempio, per "d" segnala subito "dizionario": in questo modo gli utenti risparmiano tempo. Ma accadono conseguenze impreviste. Le lettere "bu" portano a "Bunga bunga". Chi scrive "ru", per esempio, vedrà apparire come prima parola "ruby": potrebbe essere il nome con cui è diventata famosa Karima el Mahroug, la ragazza originaria del Marocco arrestata per furto e rilasciata in seguito a una telefonata del presidente del Consiglio. "Ruby", però, significa anche "rubino" in inglese ed è un linguaggio informatico di programmazione. Nella cinquina mostrata da Google è incluso, inoltre, "ruby rubacuori", una definizione che ha conquistato la stampa internazionale ("Ruby the hearthstealer").

È entrata a far parte dei suggerimenti del motore di ricerca anche la strada dove abitano alcune ragazze coinvolte nelle discussioni sul processo aperto a Milano. Scrivere "Olg" su Google significa, infatti, ricevere un suggerimento per "Olgettina", ancora prima di Olgiate, un centro abitato in provincia di Varese. Digitando "min", invece, appare il nome "ministero dell'Interno" accanto a "Minetti": Nicole Minetti è l'igienista dentale e consigliere della Regione Lombardia coinvolta nel caso Ruby. Nella cinquina generata dalle lettere "ghe" compare il leader libico "Gheddafi" accanto a "Ghedini": Niccolò Ghedini è uno degli avvocati del collegio difensivo del premier Sivio Berlusconi.

Anzi,le ricerche su internet degli italiani rivelano un rapido aumento di interesse per i protagonisti del caso Ruby a partire dalla fine dell'anno scorso con un picco a gennaio. Alcune città sono più attive di altre nell'esplorazione del web per trovare notizie e informazioni. Secondo le rilevazioni di Google Trends, gli abitanti dei centri urbani di Genova, Perugia e Ancora sono i più interessati a scrivere nel motore di ricerca "Ruby rubacuori". "Bunga bunga", invece, è la parola più digitata online a Genova, Cagliari e Bologna rispetto ad altre città italiane.

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