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Questo articolo è stato pubblicato il 06 aprile 2011 alle ore 09:00.

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Un operatore della centrale mostra una crepa vicino al reattore 2 della centrale di Fukushima. Apr 2, 2011 (Reuters)Un operatore della centrale mostra una crepa vicino al reattore 2 della centrale di Fukushima. Apr 2, 2011 (Reuters)

La Tepco ha annunciato di aver portato a termine con successo l'operazione di tappare la falla dalla quale usciva acqua altamente radioattiva del reattore 2 di Fukushima.
La breccia di 20 centimetri di larghezza scoperta la scorsa settimana sul pozzo di scarico del reattore, che provocava un importante versamento di acqua radioattiva nell'Oceano Pacifico, è stata chiusa con iniezioni di «vetro solubile» (silicato di sodio). I tentativi percedenti di chiudere la fessura con cemento e con un mix di polimeri, carta di giornale e segatura erano tutti falliti.

Possibile una revisione dei criteri dello sgombero dalle aree contaminate
Dopo che i funzionari in una cittadina al di fuori della zona di evacuazione intorno all'impianto nucleare di Fukushima hanno raccomandato alle donne incinte e ai bambini piccoli di allontanarsi dalla zona, il portavoce del governo giapponese ha detto che i criteri di sicurezza potrebbero essere rivisti. Iitatemura si trova al di fuori della zona di evacuazione attualmente fissata a 20 km dal perimetro dell'impianto e la maggior parte della città si trova al di fuori della banda di ulteriori 10 km nei quali i residenti sono stati invitati a rimanere in casa. Tuttavia livelli di radiazione relativamente elevati sono stati rilevati in città.

La Tepco pagherà 8300 euro di indennizzo a famiglia
La Tepco, verserà a titolo di indennizzo iniziale 1 milione di yen (circa 8.300 euro) a ogni famiglia costretta ad evacuare nei dintorni dell'impianto colpito dallo tsunami dell'11 marzo. Questa sarà la misura compensativa a favore delle 80.000 persone costrette ad abbandonare le abitazioni nel raggio di 20 km dalla centrale a causa del rischio radioattivo. Secondo il portavoce del governo, Yukio Edano, l'industria della pesca, ultima a essere colpita dall'incidente soprattutto a causa dello scarico in mare di acqua con livelli di radioattività diversi, «sarà ovviamente inclusa nella compensazione».

Le preoccupazioni di Seul per la contaminazione del Pacifico
Ieri il Giappone aveva continuato a scaricare volontariamente acqua a basso tasso di radioattività nel Pacifico e la Corea del Sud, quinta potenza mondiale nel nucleare civile, aveva deciso di chiedere spiegazioni sulla inusuale procedura della Tepco, anche con la proposta di fare propri test. A maggior ragione con valori dei campioni di mare vicino al reattore n.2 volatili: lo iodio-131 sabato era 7,5 milioni di volte oltre i limiti, scesi lunedì a 5 milioni, prima dell'inizio del rilascio. Ma l'incidente diplomatico con la Corea del Sud è stato poi ricucito grazie all'intervento e le scuse del ministro degli Esteri, Takeaki Matsumoto, e dell'Agenzia per la sicurezza nucleare che hanno ribadito la correttezza dell'operato in linea con quanto previsto dalla convenzione Onu sugli incidenti nucleari del 1986. Il ministero degli Esteri di Seul, aveva espresso disappunto per l'accaduto richiedendo accurate verifiche dei fatti.
La procedura eccezionale ha lo scopo di accelerare i lavori di messa in sicurezza, con il riavvio degli impianti di raffreddamento, e di liberare il sito di acqua ad alta contaminazione, stimata in 60.000 tonnellate (20.000 ciascuno nei reattori 1, 2, 3), da sistemare in vasche di contenimento dei sito e nelle isole artificiali, le megafloat.

Situazione ancora instabile al reattore n.1
La Tepco sta pensando di iniettare dell'azoto nel reattore 1 per cercare di evitare una possibile esplosione provocata dall'accumulo di idrogeno. Gli esperti presenti nella centrale temono che la quantità di idrogeno che continua ad aumentare all'interno dell'impianto venendo a contatto con l'ossigeno possa provocare una deflagrazione.

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