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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2011 alle ore 11:24.

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Un momento di preghiera del premier giapponese, Naoto Kan (Afp)Un momento di preghiera del premier giapponese, Naoto Kan (Afp)

Un nuovo violento sisma pari a 7,1 gradi della scala Richter ha colpito Iwaki, nella prefettura di Fukushima, ed è stato avvertito nella capitale giapponese, dove gli edifici hanno tremato a lungo. Subito dopo sono stati evacuati gli operatori Tepco a lavoro nell'impianto nucleare. La scossa è stata registrata alle 17,16 ora locale (le 10,16 in Italia) a una profondità di 10 chilometri.

Un mese dopo lo tsunami
Solo poche ore prima con un minuto di silenzio alle 14:46 (ora locale) si era ricordato il sisma e lo tsunami di un mese fa. Il bilancio della tragedia purtroppo è ancora provvisorio: la polizia parla di circa 28mila tra tra morti e dispersi.

Il premier ringrazia il mondo: «Thank you fot the Kizuna» (Vi ringrazio per la vostra solidarietà)
Il premier giapponese, Naoto Kan, ha fatto pubblicare una lettera di ringraziamento su diversi grandi quotidiani del pianeta per ringraziare i paesi che hanno offerto aiuti. «Ogni coperta e ogni tazza di brodo caldo ha portato il calore e la resistenza al freddo. Le squadre di soccorso hanno eroicamente cercato superstiti in cumuli di macerie, mentre i team medici hanno lavorato instancabilmente per la cura dei feriti...Grazie alla vostra generosità ricostruiremo presto il Paese», si legge in un passo della missiva.

A Fukushima gli operai responsabili della manutenzione pagati 11 dollari all'ora
La Tepco già accusata di scarsa manutenzione degli impianti pagava gli operai addetti alla sicurezza 11 dollari l'ora, la stessa cifra che viene data ai ragazzi di McDonald's che lavorano part time nei punti vendita di Tokyo. Questo e altri motivi hanno spinto il governatore Yuhei Sato a rifiutare di incontrare il presidente della Tepco, Masataka Shimizu, che oggi in visita alla prefettura di Fukushima voleva scusarsi dell'accaduto.
Nel frattempo il governo ha deciso di estendere la zona di evacuazione intorno alla centrale nucleare, fissata attualmente in un raggio di 20 km. Il rischio di una fuga radioattiva è notevolmente ridotto, ma l'esposizione prolungata a piccole dosi di radioattività può comunque causare danni che giustificano questa ulteriore misura precauzionale. In questa fase non verrà esteso il raggio di azione ma verranno indicate località particolari che dovranno essere lasciate dagli attuali abitanti e questo avverrà nei prossimi mesi.

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