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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2011 alle ore 16:10.

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Sì del consiglio dei ministri alla manovra di Tremonti - Il problema del paese resta la bassa crescitaSì del consiglio dei ministri alla manovra di Tremonti - Il problema del paese resta la bassa crescita

di Claudio Tucci
Via libera del consiglio dei ministri al Def (il Documento di economia e finanza) e il Pnr (il Piano nazionale di riforme). Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, lasciando la riunione. Il consiglio dei ministri, durato poco meno di un'ora, si è svolto nella sala del governo della Camera, durante la pausa nelle votazioni del processo breve.

Secondo fonti del governo, a maggio arriverà un decreto legge ad hoc nel quale verranno recepite le misure del piano nazionale delle riforme. Nel provvedimento, spiegano le stesse fonti, potrebbero essere inserite altre norme e potrebbe trasformarsi quindi nella consueta manovra estiva che l'esecutivo da qualche anno a questa parte vara a maggio-giugno.

Berlusconi: dal 2015 lavoreremo per ridurre il debito pubblico
«Dal 2015 anche noi ci dedicheremo alla riduzione del debito pubblico, non per un ventesimo della parte eccedente il 60% in rapporto al Pil, come inizialmente previsto, ma per la parte che é superiore a quella somma considerando l'aggregazione del debito pubblico e del debito privato», ha detto il premier Silvio Berlusconi commentando, in conferenza stampa assieme a Giulio Tremonti, l'approvazione da parte del consiglio dei ministri del Def e del piano di riforme.

«Abbiamo approvato un importante documento di economia e finanza per il 2011», ha proseguito il premier. «Documento che ora dobbiamo presentare all'Unione Europea, entro aprile, e che rappresenta il seguito del Patto per l'euro approvato il 24 e 25 marzo scorsi dal consiglio dei capi di governo Ue». Si tratta, ha spiegato, di «un vero trattato all'interno del trattato, teso a far rafforzare la moneta comune e a far sì che ci sia una comune politica economica sulla base di principi a cui tutti gli Stati si impegnano a sottostare».

Tremonti: ci sono undici priorità nel piano delle riforme
Dal canto suo il titolare del Tesoro ha sottolineato come «siano undici le priorità» indicate dal piano nazionale di riforma (Pnr). «Ci sono le cose che noi riteniamo possano essere focalizzate da subito», ha spiegato il ministro precisando che «una è la riforma fiscale che sarà costruita in base allo schema scritto nel documento». Con una precisazione: Nei provvedimenti che arriveranno nei prossimi mesi «ci sono e ci devono essere economie», ma «non avranno nessun impatto drammatico sulle persone e le famiglie». Inoltre: «L'Italia non è più il paese con il terzo debito pubblico al mondo, la Germania ci ha superato».

Sì al credito d'imposta per ricerca e norme semplifica-processi
Tremonti ha poi detto che nel Pnr è previsto un
credito d'imposta pari al 90% per le imprese che faranno ricerca e sviluppo. In più: si sta lavorando a delle norme di semplificazione del processo civile in modo da idurne il volume. Il 25% dei processi civili sono fatti da cause dell'Inps e queste cause hanno un tasso di soccombenza pubblica altissimo». Tremonti ha poi aggiunto che uno strumento «efficace» per la economia italiana può essere il «distretto turistico-balneare», lanciato dal piano nazionale delle riforme. Ma ha anche precisato: «Non abbiamo emergenze o urgenze. Fare un drammatico intervento su 2011? È una visione pessimistica».

Calderoli: abbiamo parlato anche del decreto sulle semplificazioni
Durante il consiglio dei ministri si é parlato anche del decreto legge in materia di semplificazione messo a punto dal ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. «Se ne é parlato», ha confermato lo stesso ministro interpellato a Montecitorio. Non é sicuro che il provvedimento possa essere già in calendario per il prossimo consiglio dei ministri.

L'Europa si impegnerà sull'emergenza immigrati
Un passaggio anche sul fronte emergenza immigrazione:
l'Ue sta cambiando atteggiamento, le cose stanno migliorando, hanno spiegato sia il ministro dell'Interno Roberto Maroni che il premier, Silvio Berlusconi.
«Anche i governatori della Lega si sono detti disponibili a dare una accoglienza congrua ai migranti, naturalmente il principio è che tutti quelli che arrivano bisognerà rimandarli indietro», ha detto Berlusconi. Entrambi poi hanno sottolineato l'importanza della
missione del presidente della commissione europea Josè Manuel Barroso in Tunisia. Barroso, ha affermato il premier, «mi ha garantito che incontrerà il governo tunisino e lo incoraggerà ad accettare il piano italiano sull'immigrazione. E mi ha assicurato - ha ribadito - che l'Europa farà la sua parte».

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