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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2011 alle ore 19:01.
A Milano il Pdl ha chiesto ufficialmente il ritiro della candidatura di Roberto Lassini, avvocato ed ex sindaco di Turbigo, alle elezioni comunali. Il sindaco Letizia Moratti ha addirittura definito incompatibile la sua presenza in lista lanciando l'aut aut: o io o lui. Ma l'uscita di scena di Lassini sembra tecnicamente impossibile. Fonti del Viminale spiegano infatti che, dopo la presentazione ufficiale delle liste, ciò non è possibile. Una volta scaduto il termine di presentazione, domenica scorsa, le liste non possono essere modificate, nè sostituite.
A Lassini, autore dei contestati manifesti anti procure di Milano, se volesse dunque ritirarsi non restano che tre possibilità: dichiarare di non voler fare campagna elettorale; chiedere ufficialmente di non voler essere votato; non accettare l'incarico in caso di elezione.
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Esperti di normativa elettorale sottolineano che la volontà espressa dal candidato nell'atto dell'accettazione della candidatura è una dichiarazione non revocabile. E l'accettazione della candidatura da parte dei candidati è uno dei certificati essenziali alla documentazione necessaria per la presentazione delle liste. L'attuale normativa non prevede che, una volta accettata dalla commissione elettorale circondariale, una lista fino alla data delle elezioni possa essere modificata, eliminando i nominativi di alcuni candidati. Pertanto il nome di Roberto Lassini figurerà nei manifesti elettorali ufficiali con l'elenco di tutti gli aspiranti a un seggio in consiglio comunale.
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