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Questo articolo è stato pubblicato il 21 aprile 2011 alle ore 18:32.

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Tripoli reagisce duramente all'invio a Bengasi di istruttori deciso due giorni fa dalla Gran Bretagna e ieri da Francia e Italia mentre l'amministrazione americana ha destinato 25 milioni di dollari in aiuti logistici e sanitari.

Il regime di Muammar Gheddafi sta armando civili per contrastare un eventuale attacco da parte di forze di terra della Nato. «In molte città si sono formate milizie per contrastare una possibile invasione della Nato», ha detto ai giornalisti il portavoce del governo libico Mussa Ibrahim, assicurando che fucili e armi leggere sono stati distribuiti «a tutta la popolazione». «Se la Nato viene a Misurata o in qualsiasi altra città libica scateneremo l'inferno contro la Nato. Saremo una palla di fuoco... Faremo cose dieci volte peggiori di quanto accaduto in Iraq» ha aggiunto il portavoce.

In mattinata la televisione di Stato libica ha messo in guardia Italia, Gran Bretagna e Francia e gli «altri Stati neocrociati» per aver inviato addestratori e consiglieri militari in Libia. «Questi Paesi devono stare attenti alle conseguenze di una simile decisione», afferma una nota del ministero degli Esteri di Tripoli letta da un annunciatore della televisione al Jamahiriya. Poco dopo l'annuncio, uno shaykh religioso musulmano ha definito «Stati neocrociati» l'Italia e gli altri Paesi coinvolti nella guerra in Libia.

Hillary Clinton: la soluzione non sarà rapida
Il segretario di Stato Hillary Clinton ha detto che l'azione alleata contro la Libia e le rivolte contro Gheddafi sono ancora all'inizio e ci vorrà «pazienza» per vedere qualche risultato. «È troppo presto per dire cosa succederà» ha detto Clinton ai reporter dopo un incontro con il collega olandese Uri Rosenthal. «In qualsiasi conflitto c'è sempre la tentazione di aspettarsi una soluzione veloce» ha detto Clinton.

Droni americani contro le forze del rais
Gli Stati Uniti invieranno droni armati sopra la Libia, ha detto oggi il ministro della difesa americano Robert Gates. Si tratterà comunque di un «contributo modesto» nell'ambito degli sforzi della coalizione internazionale. L'invio degli aerei senza pilota 'Predator' è stato autorizzato dal presidente Obama, ha aggiunto Gates. L'uso dei droni armati consentirà di effettuare attacchi più precisi contro le forze di Gheddafi.

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