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Questo articolo è stato pubblicato il 24 aprile 2011 alle ore 15:08.

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Appello del Papa: accogliamo i profughi e i rifugiati che arrivano dall'Africa (Ansa)Appello del Papa: accogliamo i profughi e i rifugiati che arrivano dall'Africa (Ansa)

Bisogna accogliere con solidarietà profughi e rifugiati che, in questi giorni, arrivano dall'Africa. Lo ha detto il Papa, che nel messaggio Urbi e Orbi dopo la messa di Pasqua, ha rivolto il suo pensiero «ai tanti profughi e ai rifugiati, che provengono da vari Paesi africani e sono stati costretti a lasciare gli affetti più cari». A loro, sono state le parole di Benedetto XVI, «arrivi la solidarietà di tutti; gli uomini di buona volontà siano illuminati ad aprire il cuore all'accoglienza, affinchè in modo solidale e concertato si possa venire incontro alle necessità impellenti di tanti fratelli».

Benedetto XVI ha pronunciato quest'anno gli auguri di Buona Pasqua in 65 lingue, dall'italiano al guaranì. Al termine del messaggio pasquale ha poi impartito la benedizione «Urbi et Orbi». Uno speaker ha comunicato alla folla, in quel momento costituita da almeno 150 mila fedeli (erano gremite piazza San Pietro e piazza Pio XII ed una buona parte di via della Conciliazione), che alla benedizione è legata una speciale indulgenza. «Il Signore - ha poi aggiunto - conservi a lungo il Papa alla guida della Chiesa e conceda serenità e pace a tutto il mondo».

«La risurrezione dà forza all'esperienza umana»
«La risurrezione di Cristo non è il frutto di una speculazione, di un`esperienza mistica: è un avvenimento, che certamente oltrepassa la storia, ma che avviene in un momento preciso della storia e lascia in essa un`impronta indelebile». Lo ha spiegato il Papa nel messaggio «Urbi et Orbi» pronunciato per Pasqua.

«Come i raggi del sole, a primavera, fanno spuntare e schiudere le gemme sui rami degli alberi - ha detto Benedetto XVI dal loggione centrale della basilica di San Pietro - così l'irradiazione che promana dalla Risurrezione di Cristo dà forza e significato ad ogni speranza umana, ad ogni attesa, desiderio, progetto. Per questo il cosmo intero oggi gioisce, coinvolto nella primavera dell'umanità, che si fa interprete del muto inno di lode del creato».

«In Cielo tutto è pace e letizia. Ma non è così, purtroppo, sulla terra!», ha detto il Papa. «Qui, in questo nostro mondo, l'alleluia pasquale contrasta ancora con i lamenti e le grida che provengono da tante situazioni dolorose: miseria, fame, malattie, guerre, violenze. Eppure, proprio per questo Cristo è morto ed è risorto! È morto anche a causa dei nostri peccati di oggi, ed è risorto anche per la redenzione della nostra storia di oggi».

«Desiderio di unità e concordia per l'Italia»
L'augurio di Bendetto XVI agli «uomini e donne di Roma e d'Italia», rivolto al termine del messaggio «Urbi et Orbi» è che «il Signore risorto risvegli nei singoli, nelle famiglie e nelle comunità un desiderio ancora più grande di unità e di concordia». «Ponete la vostra forza - ha chiesto il Papa - nella forza della croce e della Risurrezione di Cristo; una forza che sostiene quanti si impegnano generosamente per il bene comune».

Dialogo e diplomazia invece delle armi in Libia
In Libia «la diplomazia ed il dialogo prendano il posto delle armi e si favorisca, nell`attuale situazione conflittuale, l`accesso dei soccorsi umanitari a quanti soffrono le conseguenze dello scontro», ha poi chiesto il Papa. «Nei Paesi dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente - ha aggiunto - tutti i cittadini, ed in particolare i giovani, si adoperino per promuovere il bene comune e per costruire società, dove la povertà sia sconfitta ed ogni scelta politica risulti ispirata dal rispetto per la persona umana».

«Il Giappone ritrovi la speranza»
«Possano trovare consolazione e speranza la terra del Giappone, mentre affronta le drammatiche conseguenze del recente terremoto, e i Paesi che nei mesi scorsi sono stati provati da calamità naturali che hanno seminato dolore e angoscia». Lo ha chiesto Bendetto XVI nel messaggio «Urbi et Orbi».

Urgente cammino di riconciliazione della Costa d'Avorio
«Possa ricomporsi la civile convivenza tra le popolazioni della Costa d`Avorio, dove è urgente intraprendere un cammino di riconciliazione e di perdono per curare le profonde ferite provocate dalle recenti violenze».

Un pensiero particolare per il Medio Oriente
«Gioiscano i cieli e la terra per la testimonianza di quanti soffrono contraddizioni, o addirittura persecuzioni per la propria fede nel Signore Gesù»: così il Papa nel messaggio «Urbi et orbi» di Pasqua. «L'annuncio della sua vittoriosa risurrezione infonda in loro coraggio e fiducia». Nel messaggio pronunciato in mondovisione dal loggione centrale di San Pietro, Benedetto XVI ha rivolto un pensiero particolare al Medio Oriente. «Possa gioire la Terra che, per prima, è stata inondata dalla luce del Risorto», ha detto. «Il fulgore di Cristo raggiunga anche i Popoli del Medio Oriente, affinché la luce della pace e della dignità umana vinca le tenebre della divisione, dell`odio e delle violenze».

La vicinanza ai rom sgomberati a Roma
Papa Benedetto XVI ha espresso in serata la sua vicinanza al gruppo di rom che hanno trovato appoggio nella basilica di San Paolo dopo lo sgombero del loro campo. Lo fa sapere la sala stampa vaticana, rendendo noto che il sostituto della segretaria di Stato, monsignor Filoni, si è recato questo pomeriggio presso la basilica per esprimere la vicinanza del Pontefice.

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