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Questo articolo è stato pubblicato il 26 aprile 2011 alle ore 16:10.

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Roma e Parigi all'unisono: riformare SchengenRoma e Parigi all'unisono: riformare Schengen

Dopo le polemiche bilaterali, Italia e Francia hanno trovato un fronte comune nell'incrinare la libera circolazione in Europa. Per le persone, ma apparentemente non per le imprese. Le tensioni tra Roma e Parigi sull'immigrazione hanno aperto stamattina le copertine online della stampa francese, finché non è arrivata la notizia dell'Opa di Lactalis su Parmalat, altra potenziale "grana" dell'incontro bilaterale tra Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy. L'immigrazione è tornata in testa a vertice concluso, con il risultato atteso: la richiesta a Bruxelles di modificare il trattato di Schengen. La difesa dell'italianità di Parmalat da parte del governo di Roma è invece rimasta in sordina. «Roma e Parigi all'unisono per riformare Schengen», è l'apertura di Les Echos, che dà notizia della lettera indirizzata a Bruxelles dai "due vicini".

Il messaggio dei due leader: "Nessuna nuvola tra Francia e Italia". Sarkozy e Berlusconi «hanno parlato con la stessa voce sulla Siria e cercato di appianare le divergenze economiche». Inoltre, «Sarkozy ha sostenuto la candidatura di Mario Draghi alla testa della Bce». Eppure, "raramente un vertice bilaterale ha visto un clima così teso tra Francia e Italia", ha constatato Les Echos nella cronaca di Guillaume Delacroix.

Ad agitare il vertice è stato l'immigrazione tunisina, ma ci sono altre questioni: «La rinuncia di Berlusconi al nucleare appesantisce discussioni rese già difficili dalle vicende Edison, Parmalat e Mediobanca».
Subito dopo la notizia dell'Opa di Lactalis su Parmalat, un brivido di inquietudine: «Frizioni supplementari in vista del vertice franco-italiano?» si era chiesto Les Echos, facendo notare che Lactalis ha un bel dire che vuole rispettare il carattere italiano di Parmalat, ma secondo gli osservatori «l'ora è per lo meno scelta male».

Sull'immigrazione, Les Echos ha pubblicato un'inchiesta da cui risulta che la Francia, con un flusso netto di 100.000 persone all'anno, è uno dei paesi europei che accolgono meno stranieri. Il quotidiano apre il dibattito sull'immigrazione economica e in un editoriale invita a riflettere, anche se "non è facile, in mezzo al baccano emozionale, la cui ultima illustrazione è il dibattito franco-italiano sugli accordi di Schengen, di fare ascoltare la voce della ragione".

Dati alla mano, l'editoriale di Daniel Fortin sottolinea che in Francia entrano oggi meno stranieri che all'inizio del XX secolo, che gli immigrati non pesano sui conti sociali, e che il lavoratore straniero non ruba lavoro ai francesi. Anzi, è il contrario. Ma queste nozioni non fruttano "sul piano elettorale". «La convenzione di Schengen comporta una clausola sospensiva di delicata applicazione», scrive sempre su Les Echos Yves Bourdillon. Lo spazio Schengen «garantisce la libertà di circolazione, ma prevede disposizioni restrittive che Parigi desidera rivedere affinché siano più facili da invocare».

In un'intervista a Les Echos, Franco Bassanini, presidente della cassa Depositi e Prestiti, assicura comunque che Francia e Italia sono "in perfetta intesa nel Mediterraneo". Su questo e altri siti francesi, girano anche dichiarazioni di Harlem Désir, numero due del partito socialista francese, che parlando su Rtl ha definito Sarkozy e Berlusconi "la vergogna d'Europa". "Parigi e Roma favorevoli a una riforma di Schengen" titola Le Monde. Sarkozy e Berlusconi, "hanno moltiplicato le posizioni comuni in occasione del vertice franco-italiano. Si dicono favorevoli a modifiche del tratto di libera circolazione"

I due leader si sono dati da fare per "dimostrare la loro unità", tentando di "riportare un po' di serenità nelle loro relazioni", relazioni che si sono tese negli ultimi tempi per l'arrivo degli immigranti dal Nord Africa, per la crisi libica e per l'appetito mostrato dai gruppi francesi per le imprese italiane.
E a proposito di Parmalat, Le Monde sottolinea che l'Opa di Lactalis è stata lanciata "nonostante le tensioni Parigi-Roma", a qualche ora dalla riunione intesa a pacificare le relazioni tra i due paesi. Il corrispondente Philppe Ridet analizza "Chichés e malintesi di una vecchia coppia senza storie", il cui tran-tran è stato spezzato dalle attuali tensioni. "Francia e Italia si amano ancora?" si domanda. E in un altro articolo osserva che "Roma si inquieta della voracità delle imprese francesi". L'Italia è diventata terra di espansione per le imprese francesi?


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