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Questo articolo è stato pubblicato il 30 aprile 2011 alle ore 12:32.

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La Lega di Bossi precisa i punti o meglio le condizioni «imprescindibili» al sostegno al Governo sulla missione Libia in vista del dibattito parlamentare di martedì 3 maggio alla Camera. Come annunciato li elenca sulle colonne della «La Padania», il quotidiano del Carroccio, nel testo integrale della mozione che sarà discussa in Parlamento nei prossimi giorni.

I sei paletti di Bossi
Al primo punto, la Lega chiede di al governo di intraprendere subito una decisa e forte azione politica sul piano internazionale finalizzata a una soluzione per via diplomatica della crisi libica che ristabilisca condizioni di stabilità, pace e rispetto dei diritti umani ponendo fine alla fase militare e ai bombardamenti. Poi, chiede di escludere per il futuro qualunque nostra partecipazione ad azioni di terra sul suolo libico e sprona a fissare un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, che comunque - precisa - debbono attuarsi nel totale rispetto dell'articolo 11 della Costituzione ed esclusivamente come strumento di difesa ad azioni ostili.

La missione in Libia, chiede ancora la mozione leghista, non deve determinare aumenti della pressione tributaria. Fondamentale infine dare piena attuazione alla risoluzione Onu del 24 marzo scorso promuovendo il reale concorso di tutti i Paesi alleati rispetto alle ondate migratorie in essere, all'asilo dei profughi e al contrasto dell'immigrazione irregolare.

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