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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 12:44.

Osama bin Laden, il terrorista più ricercato al mondo (FBI web site)
Osama bin Laden, il terrorista più ricercato al mondo (FBI web site)
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Osama bin Laden, 54 anni, era nato a Riad il 10 marzo 1957 da madre siriana e da padre d'origine yemenita, Muhammad Bin Laden, ricco imprenditore che aveva fatto fortuna nel settore dell'edilizia. Diciassettesimo di 54 tra fratelli e fratellastri, lo sceicco del terrore era dunque, come recita il Los Angeles Times, «nato nel lusso e morto come un paria» esattamente come il fondatore di Al Qaeda aveva previsto anni fa, cioè in un agguato organizzato dai suoi peggiori nemici,le forze americane.

Gli studi
Cresciuto nell'insegnamento della cultura e della religione musulmana fedele alla Sharīa, in una casa con candelabri di cristallo, statue d'oro e arazzi italiani, ancora adolescente venne mandato a studiare in un college specializzandosi in economia e pianificazione amministrativa per seguire le orme del padre. Nel 1971, quando aveva quattordici anni, visitò insieme a due fratelli l'Università di Oxford. Nel 1979 si diploma in ingegneria civile all'Università di Gedda.
Alla morte del padre, Osama ereditò un patrimonio di circa 25 milioni di dollari, (ma il Financial Times dice che furono 80 milioni) la stessa cifra offerta dall'FBI come taglia per la sua cattura.

Il carattere e la salute
Si è sposato 4 volte, una delle mogli è la figlia del Mullah Mohammed Omar, e ha avuto dieci figli. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un signore mite e molto ospitale con gli stranieri ma dalla salute cagionevole. Era più di un metro e ottanta ma soffriva di un'insufficienza renale e, secondo alcune fonti, negli ultimi anni era stato costretto a curarsi in condizioni sempre più precarie. Nel 1997, impugnando un kalashinokov Ak-47 e vestito con una giacca militare, nell'intervista esclusiva concessa al giornalista Peter Arnett della Cnn dichiarò l'inizio della guerra santa contro gli Stati Uniti. L'anno prima, barbuto senza armi e con una tunica d'oro, era stato intervistato dal primo giornalista straniero, l'inglese Robert Fisk dell'Independent.

La svolta dell'Afghanistan
Nel 1979 dopo l'invasione delle truppe sovietiche in Afghanistan,Osama va in Pakistan, incontra i capi della resistenza e torna in Arabia Saudita per raccogliere il denaro necessario a finanziare i mujahidin, i combattenti che riuscirono a costringere l'Armata Rossa al ritiro.

Nasce Al Qaeda
Nel 1988 Osama Bin Laden incontra Jamal al-Fadl e Ayman al-Zawahiri dando vita all'organizzazione terroristica di Al Qaeda. Espulso nel 1991 dall'Arabia Saudita, nel 1994 viene privato anche della cittadinanza, Bin Laden fugge in Sudan, dove viene accolto dal governo islamico di Khartoum. Si traferisce in Afghanistan dove cominica a dirigere gli attentati Al Qaeda in 33 Paesi dal Oriente Medio, all'Asia, dall'Europa, agli Stati Uniti, finanziando campi di addestramento anche Sudan e Pakistan.

La lunga scia di attentati
Il 29 dicembre del 1992 viene piazzata una bomba al Gold Mihor hotel di Aden che provoca la morte di due persone attribuito ad Al Qaeda. Ma il primo vero attacco all'Occidente è quello di New York il 26 febbraio del 1996 . 500 kg di tritolo esplodono al World Trade Center: 6 morti e più di mille feriti. A cui segue, 5 anni dopo, l'11 settembre del 2001, quello alle Torri Gemelle. Il 7 ottobre Osama bin Laden lancia in un video trasmesso da Al Jazeera indirizzato a Bush la sua sfida al mondo occidentale: «What America is tasting today is something very little of what we have tasted for decades».

La sua ultima localizzazione risale al 2001, quando l'intelligence americana e pakistana lo segnalano nella zona di Kandahar, in Afghanistan. Continua a far parlare di sè con una serie di messaggi in cui lo sceicco del Terrore si assume la responsabilità di atti terroristici (Madrid nel 2044 e Londra nel 2005) e si scaglia contro i leader di mezzo mondo, tra cui Benedetto XVI e Barack Obama. L'ultimo messaggio è del 21 gennaio 2011, in cui Bin Laden rivolge un duro avvertimento alla Francia, minacciando di uccidere alcuni ostaggi se Parigi non si ritirerà dall'Afghanistan: «Le refus du président Nicolas Sarkozy de retirer ses forces d'Afghanistan n'est rien d'autre qu'un feu vert donné à la mort des otages français». (L.B.)

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