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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 08:22.

Il Brescia lotta per restare in A ma la città snobba il calcio (Ansa)Il Brescia lotta per restare in A ma la città snobba il calcio (Ansa)

Stadio vecchio e vuoto
Era il 30 settembre del 2010. Sono passati 7 mesi, e delle speranze di Corioni è rimasto ben poco. Il nuovo stadio resta una chimera (il Comune propone di realizzare una cittadella dello sport al Parco delle cave, in periferia, ma ad oggi il progetto resta ancora sulla carta), mentre gli spettatori, nonostante la serie A, stanno ancora lontani dal Rigamonti (e quelle rare volte che accorrono, come si legge nei forum, spesso lo fanno per tifare Inter o Milan). Quest'anno il Brescia ha avuto una media di 7.970 paganti. Il Lecce, che è penultimo in questo ranking, ha una media di 10.073 spettatori, il Chievo, terzultimo, ne ha 12.461.

E il picco massimo del Rigamonti equivale, più o meno, alla media stagionale dell'Udinese. È forse per questo che il presidente ha sbottato. Ex disegnatore per macchine per pressofusione e plastica, al calcio, ha avuto modo di dire in passato, ci è arrivato per caso. Prima la guida dell'Ospitaletto, poi del Bologna, una presidenza del Milan sfiorata e poi la squadra della città. «Alcuni amici imprenditori – ha confidato – mi dissero: perché non prendi il Brescia? Se lo fai, noi ti veniamo dietro. L'ho fatto, nessuno mi è venuto dietro». Dal punto di vista economico, il 2011 si chiuderà tutto sommato bene («quest'anno – spiega Corioni – non abbiamo perso soldi»).

Ma l'eventualità della serie B rischia di essere pericolosa: costretto a svendere i campioni, con pochi spettatori e nessun contributo dalla tv, nella cadetteria Corioni non intende «fare i sacrifici che ho fatto negli anni passati. Non posso più andare avanti, se non con i ragazzi di 18 anni». A meno che non arrivino nuovi soci, portatori di risorse fresche. Intanto la posizione finanziaria netta del Brescia Calcio evidenzia oggi debiti per 33,1 milioni, di cui 14,3 verso banche. Brescia Calcio è controllata al 94,94% da Brescia service srl, che vanta debiti per 49,5 milioni (di cui 10 verso lo stesso Brescia). A sua volta Sportinvest srl, società che controlla Brescia service srl, è gravata da debiti per 38,6 milioni (di cui circa 2 milioni verso il Brescia). Una curiosità: Sportinvest è a sua volta partecipata pariteticamente da due fiduciarie, Ubi Fiduciaria (gruppo Ubi) e Nazionale Fiduciaria (da poco fusa in Aletti Fiduciaria, del gruppo Banco Popolare).

CENTO ANNI
100
Centenario

Il Brescia Calcio ha cento anni di storia: è stato fondato nel 1911. La società nasce dalla fusione di tre squadre già attive: Victoria, Unione Sportiva Bresciana e Gimnasium. I colori sociali erano arancione e blu

53
Cadetteria

Il club detiene il record di partecipazioni totali (53) e consecutive (18) nel campionato di serie B. Nella sua bacheca figura anche un Torneo Anglo-Italiano, conquistato nel 1994 in finale contro il Notts County (1-0)

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