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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 12:29.

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Napolitano: basta polemiche indiscriminate contro i magistratiNapolitano: basta polemiche indiscriminate contro i magistrati

Battere il terrorismo fu una «pietra miliare» nella storia dell'Italia unita, «di qui la nostra inestimabile gratitudine ha quanti hanno pagato con la loro vita, e il riconoscimento che meritano tutti quanti hanno condotto quella battaglia». Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricordando al Quirinale le vittime del terrorismo. «Non dimenticheremo, opereremo - ha detto - perchè l'Italia non dimentichi, ma tragga insegnamenti e forza da quelle tragedie».

Il premier attacca le toghe, ma si inchina alle vittime del terrorismo
Intando Berlusconi al processo Mills è tornato ad attaccare le toghe, chiedendo la costituzione di una commissione d'inchiesta sui pm milanesi, giudicati da lui «cancro della democrazia». Poi nel pomeriggio in una nota di palazzo Chigi il Cavaliere ha dichiarato: «insieme al governo e all'Italia intera, mi inchino con rispetto e gratitudine per ricordare le vittime del terrorismo, unendomi idealmente alle nobili parole pronunciate questa mattina al Quirinale dal Capo dello Stato». E ha sottolineato che il governo contribuirà «ad aprire tutti gli armadi della vergogna perchè nessuna strage rimanga più avvolta nel mistero».

Ricordati i magistrati uccisi dal terrorismo e dalle mafie
Giorgio Napolitano si è commosso ricordando dieci magistrati uccisi dal terrorismo. Napolitano ha sottolineato che occorre «parlare responsabilmente della magistratura e alla magistratura, nella consapevolezza dell'onore che a essa deve esser reso come premessa di ogni produttivo appello alla collaborazione necessaria per le riforme necessarie». Ricordando il modo in cui i magistrati uccisi dal terrorismo e dalle mafie «esercitarono giurisdizione con la consapevolezza e la serenità di chi ha di fronte non nemici o avversari da sconfiggere, ma cittadini imputati da giudicare», ha detto Napolitano, si ricava «la grande lezione che ci fa parlare della prova aspra e cruda superata dall'Italia unita uscitane rafforzata nella sua coscienza nazionale e nelle sue istituzioni repubblicane».

Dissennati i manifesti affissi a Milano su pm e Br
Il Capo dello Stato ha condannato, poi, le «polemiche politiche indiscriminate» contro la magistratura, puntando l'indice contro i «dissennati manifesti» affissi a Milano su pm e Br. «Abbiamo dimostrato - ha detto Napolitano - di essere una democrazia capace di difendersi senza perdersi, capace di reagire ad attacchi e minacce gravi senza snaturasi».

Incomprensibile lo stop all'estradizione di Battisti
Il Capo dello Stato ha sottolineato che nelle ricostruzioni della vicenda del terrorismo degli anni 70-80 in Italia «ci sono residui pregiudizi, residue mistificazioni che pesano sul rapporto tra Italia e Brasile nella vicenda dell'estradizione rimasta incomprensibilmente sospesa, del terrorista Cesare Battisti», contestando il riemergere di «teorizzazioni giustificazioniste» del brigatismo che parlano di «stato autoritario».

Palamara (Anm): inequivoche le parole del Capo dello Stato
«Le parole del presidente della Repubblica sono inequivoche. A nome dell'intera magistratura dico grazie a Napolitano», ha detto il presidente dell'Anm, Luca Palamara, commentando il discorso del capo dello Stato in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. Per Palamara le parole di Napolitano rappresentano «un momento di conforto per andare avanti». Ma
anche, aggiunge il presidente dell'Anm, «il rispetto che la magistratura ha sempre avuto nei confronti di tutte le altre istituzioni e che, purtroppo, nell'ultimo periodo, nei confronti della magistratura, alcuni rappresentanti del governo e delle forze politiche hanno perso».

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