Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2011 alle ore 16:10.

My24
Napolitano: dai magistrati contributo di fermezza e coraggio, no alla rottura della legalitàNapolitano: dai magistrati contributo di fermezza e coraggio, no alla rottura della legalità

Dai magistrati, come dagli altri uomini di legge (avvocati e docenti di diritto) negli anni del terrorismo «venne un contributo peculiare di fermezza, di coraggio e insieme di quotidiana serenità e umanità nello svolgimento di una funzione essenziale per poter resistere all'ondata terroristica e averne ragione: la funzione dell'amministrare la giustizia secondo legge e secondo Costituzione, sempre, contro ogni minaccia e ogni prevaricazione». Lo scrive il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nella prefazione al volume "Nel loro segno" pubblicato dal Csm in ricordo dei 26 magistrati vittime del terrorismo e delle stragi di mafia alla vigilia della "Giornata della memoria", che sarà celebrata lunedì mattina alle 11 al Quirinale.

Il Colle, no alla rottura della legalità. Bossi: bene Napolitano
Dal sacrificio di quei 26 giudici, il capo dello Stato trae poi una lezione sempre valida che arriva all'indomani dell'ennesimo affondo del premier Silvio Berlusconti contro i magistrati e la Corte costituzionale. «No alla violenza e alla rottura della legalità in qualsiasi forma - ammonisce il presidente della Repubblica - : è un imperativo da non trascurare in nessun momento, in funzione della lotta che oggi si combatte, anche con importanti successi, soprattutto contro la criminalità organizzata, ma più in generale in funzione di uno sviluppo economico, politico e civile degno delle tradizioni democratiche e del ruolo dell'Italia». Il leader della Lega Umberto Bossi, interpellato dai cronisti sul richiamo del Quirinale, apprezza. «Se non difendi la legalità, poi ti impantani. Senza legalità non si capisce più dove vai. La legalità è fondamentale»

La difesa di Vietti (Csm): ai giudici si deve rispetto
Una difesa, quella del Colle, che si aggiunge alle parole di Michele Vietti, vicepresidente del Csm. Nell'introduzione al volume, voluto dall'organo di autogoverno della magistratura e che lunedì sarà presentato al Quirinale, l'esponente dell'Udc scrive che «la giustizia è amministrata dai giudici e ad essi e alla loro funzione si deve rispetto. Difendere la funzione giurisdizionale e il ruolo della magistratura è dunque essenziale: le polemiche non devono mai farci dimenticare la funzione di protezione sociale che la magistratura ha svolto e continua a svolgere».

L'Italia corse rischi estremi con il terrorismo ma seppe uscirne
Napolitano ricorda poi come «negli anni degli attentati terroristici, l'Italia corse rischi estremi. Sapemmo uscirne nettamente, pur pagando duri prezzi, e avemmo così la prova di quanto profonde fossero nel nostro popolo le riserve di attaccamento alla libertà, alla legalità, ai principi costituzionali della convivenza democratica, su cui poter contare». Ebbene, è l'invito del capo dello Stato, «quelle riserve vanno accuratamente preservate, ravvivate, e messe in campo contro ogni nuova minaccia nella situazione attuale del paese e del mondo che ci circonda. È infatti necessario tenere sempre alta la guardia sia contro il riattizzarsi di focolai di fanatismo politico e ideologico sia contro l'aggressione mafiosa». Il «no alla violenza e alla rottura della legalità» è dunque «il contributo che può venire - specie alle nuove generazioni - da una sempre più ricca pratica della memoria». (Ce. Do.)

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi