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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 14:06.

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Sulle strade nel mondo muoiono 3.500 persone al giorno. Parte la campagna Onu per la sicurezza stradaleSulle strade nel mondo muoiono 3.500 persone al giorno. Parte la campagna Onu per la sicurezza stradale

Ogni giorno nel mondo muoiono 3.500 persone per incidenti stradali, per un totale di 1,3 milioni di morti e 50 milioni di feriti l'anno, la nona causa di morte del pianeta, che diventerà la quinta entro il 2030 (con oltre 2,4 milioni di morti) se non interverranno nuove misure di prevenzione. Proprio per questo l'Onu ha lanciato un piano mondiale di interventi a lungo termine per sensibilizzare i Governi nazionali ad adottare provvedimenti in grado di ridurre il numero dei morti sulle strade.

L'Italia ha risposto lanciando oggi il "Decennio di iniziative 2011-2020 indetto dall'Onu per la sicurezza stradale", organizzato dall'Aci, dal ministero della Salute e dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Iniziativa presentata dal presidente dell'Aci e vice presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile, Enrico Gelpi, dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio e dal presidente della commissione Trasporti della Camera Mario Valducci.

Oltre alla tragedia umana, forti ripercussioni economiche e sociali
Oltre al dolore per tante vite spezzate, ci sono una serie di ripercussioni economiche e sociali: i costi dell'incidentalità che sfiorano il 3% del Pil mondiale, per un totale annuo di oltre 500 miliardi di dollari americani. Strade insicure, poi, comportano anche più traffico e congestione, con conseguenze per l'ambiente: il 14% delle emissioni globali di gas serra é oggi imputabile al trasporto stradale.

Fazio: prevenzione per correggere i comportamenti errati al volante
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha sottolineato che «responsabili di questi decessi sono molti comportamenti errati come il guidare sotto effetto di alcol (in particolare il binge-drinking) e droghe, il mancato rispetto delle norme, una mancata percezione del rischio. tutte condotte che, però, possono cambiare con la formazione, l'educazione, le campagne di prevenzione e l'enforcement, l'aumento dei controlli». Il rapporto aci-istat per l'anno 2009 riferisce di una maggiore incidenza di mortalità sulle strade italiane tra i 20 e i 24 anni in soggetti di sesso maschile e in due classi di età, 20-24 anni e 75 - 84 anni, per i soggetti di sesso femminile. Il ministro ha annunciato che, sul fronte della prevenzione, saranno istituiti corsi di formazione per esercenti, comprendendo tutti coloro che vendono alcool, quindi gestori di bar, supermercati e ristoranti.

Valducci: si studia l'introduzione dell'omicidio stradale
Il presidente della commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, (Pdl), ha sottolineato che «le modifiche al codice della strada introdotte dal parlamento l'anno scorso stanno dando i risultati sperati. I dati

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