Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2011 alle ore 08:14.

My24


ROMA
Sono decine le poltrone nei consigli di amministrazione delle società partecipate dai Comuni destinate a finire preda degli appetiti dei sindaci e degli schieramenti politici che usciranno vincitori dalle prossime elezioni amministrative. Solo a Milano, dove gli equilibri della nuova maggioranza saranno determinanti per decidere i destini del polo dell'energia-ambiente di A2A-Edison-Amsa, i posti nel board più ambiti interessati dalle nomine sono almeno una cinquantina. Ma gli scranni sono in ballo anche a Torino, con il rinnovo del vertice dell'aeroporto Sagat, a Bologna, dove il commissario ha congelato in attesa delle elezioni il rinnovo dei cda dello scalo di Bologna e della Fiera, e a Napoli, dove tutte le partecipate comunali sono a rischio spoil system sia che vinca il candidato del Pd che quello del Pdl.
Milano
Il sindaco uscente Letizia Moratti non ha lasciato nulla all'improvvisazione. Ha già pianificato come distribuire poltrone, al punto che nel cda appena rinnovato dello scalo di Bergamo, Sacbo, partecipato da Sea (che fa capo al Comune per l'84,5%) i 3 posti di competenza dello scalo milanese sono stati provvisoriamente occupati con tre dirigenti dell'aeroporto. Per il cda di Amsa, controllata da A2A (di cui Milano ha il 27,5%) la Moratti vorrebbe proporre due assessori uscenti della sua giunta, Maurizio Cadeo e Bruno Simino, come presidente e vice presidente, tanto da costringere il consiglio di A2A a chiedere un parere legale perchè la Finanziaria vieta ai politici di entrare nei board pubblici prima di tre anni dalla fine del mandato. E le mire sono ancora più alte su Edison: Moratti vorrebbe Gabriele Albertini alla presidenza del gruppo elettrico condiviso con Edf. L'ex primo cittadino di Milano per ora è parcheggiato al vertice di Edipower, destinata a sparire dopo lo spezzatino degli asset tra italiani e francesi.
Ma il sindaco uscente dovrà fare i conti con la Lega - che punta a superare la soglia del 15% - e con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che secondo i rumors ha fermato il divorzio su Edipower (rimandando a settembre il rinnovo dei patti di sindacato di Edison) per poter spuntare dai francesi più potere e poltrone dopo le elezioni. La Lega è già soddisfatta delle due centrali idroelettriche della Valtellina che passerebbero ad A2A. Ma potrebbe conquistare spazi se Edf accettasse, magari, di allargare il board di Edison (di cui i francesi prenderebbero il controllo azionario) ottenendo più scranni in quota italiana. E poi c'è la partita più succulenta: il rinnovo dei consigli di sorveglianza e di gestione di A2A, di cui Milano condivide il controllo con Brescia, in scadenza nella primavera 2012. La loro governance è instabile perchè i rapporti con i bresciani sono difficili. Se vincesse il candidato Pd, Giuliano Pisapia, se ne vedrebbero delle belle: la convivenza con l'enclave leghista, ma con forti saldature con Comunione e liberazione, sarebbe impossibile. Leghisti, ciellini e pidiellini concupiscono la poltrona del presidente del Cdg, Giuliano Zuccoli. Il sindaco di Brescia vorrebbe al suo posto Graziano Tarantini, sostenuto da Cl ma ben visto anche dalla Lega. La quale, però, se le tensioni con Cl non si attenuano potrebbe puntare sul leghista Bruno Caparini. Più blindato, invece, il futuro di Sea: sia perchè il via libera alla quotazione è stato bipartisan, sia perchè il presidente Giuseppe Bonomi è molto vicino alla Lega ma è soprattutto un manager di lungo corso del settore.

Shopping24

Dai nostri archivi