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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2011 alle ore 11:59.

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Frattini: il Cnt libico bloccherà gli sbarchi (Ansa)Frattini: il Cnt libico bloccherà gli sbarchi (Ansa)

Il regime libico di Muhammar Gheddafi «ha le ore contate. Ci sono messaggi che cominciano ad arrivare dal cerchio ristretto del regime» afferma il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervenendo a 'Mattino5' su Canale 5. Esponenti del regime libico, ha detto Frattini, hanno cominciato «a parlare sotto copertura» con un importante giornale britannico e hanno indicato come «quello che Gheddafi cerca è una via d'uscita onorevole: un luogo dove, in modo decoroso, si possa ritirare e sparire per sempre dalla scena politica». Per questo, ha aggiunto Frattini, «stiamo lavorando con l'Onu affinché si trovi una via d'uscita politica che tolga di scena il dittatore e la sua famiglia e permetta la costituzione immediata di un governo di riconciliazione nazionale dove esponenti di Tripoli sarebbero già stati individuati».

Nel frattempo a Betlemme il presidente Giorgio Napolitano ha detto che se Gheddafi dovesse mantenere le promesse, finora fatte e non rispettate, di non bombardare la popolazione civile, la cosa verrebbe presa in considerazione ai fini di un cessate il fuoco.

Il Cnt libico bloccherà gli sbarchi
Il presidente del Cnt libico ha già detto sia al presidente Napolitano che al presidente Berlusconi
che, nel momento in cui assumessero il governo dell'intera Libia, anche del porto di Tripoli e Zuwara, gli sbarchi saranno bloccati». A dirlo il ministro degli Esteri Franco Frattini in collegamento telefonico con Mattino 5, su Canale 5.

È loro interesse garantire la legalità internazionale
«È loro interesse mostrare alla Comunità internazionale che la collaborazione sarà addirittura migliore di quella che c'era con Gheddafi», ha sottolineato Frattini. «Hanno l'interesse, che qualunque persona di buon senso può capire, a presentarsi al mondo come un governo, magari transitorio, che garantisce la legalità internazionale», ha insistito Frattini.

A Lampedusa da venerdì non ci sono arrivi
A Lampedusa da venerdì, giorno nel quale erano stati registrati oltre 1.200 sbarchi, ai quali si sono aggiunti altri 416 immigrati, non si registrano nuovi arrivi di immigrati. Attualmente sono oggi circa 230 gli stranieri presenti sull'isola dopo il trasferimento ieri di 1.300 persone con la nave «Excelsior». Si tratta di un'ottantina di profughi provenienti dalla Libia e originari di Paesi dell'Africa sub sahariana, di un centinaio di tunisini e di una cinquantina di minori. Tutti si trovano nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola. Stamattina, intanto è stato programmato un volo su cui imbarcare una quarantina di immigrati, con destinazione Palermo.

Il diritto all'esistenza di Israele non è negoziabile
La situazione israelo-palestinese, ha detto Frattini, «è tesa» e le violenze delle ultime ore sono state l'effetto «dell'azione di estremisti che celebrano il giorno dell'indipendenza di Israele chiamandolo il giorno della catastrofe». Per il ministro «bisogna mantenere il principio che il diritto all'esistenza e all'indipendenza di Israele non è negoziabile. Vogliamo la pace con i palestinesi ma non con coloro che predicano la distruzione di Israele, in particolare con Hamas».

Seggio unico dell'Europa al Consiglio di sicurezza
«Vogliamo il seggio unico dell'Europa al Consiglio di sicurezza», ha detto il ministro degli Esteri poco prima dell'inzio dei lavori alla Farnesina della Conferenza sulla Riforma delle Nazioni Unite da lui presieduta. Spiegando la posizione italiana sulla riforma del Consiglio, Frattini ha detto: «noi siamo contrari ad un aumento puro e semplice di seggi permanenti. Se poi pensiamo all'Europa, vogliamo il seggio unico dell'europa al consiglio di sicurezza». Altrimenti poi «parliamo di Europa che parla con una voce unica - ha ironizzato il ministro - e poi litighiamo tra noi e la Germania per chi debba avere il seggio permanente. Questo non può accadere».

L'arresto del direttore Fmi non avrà ripercusioni sul piano di salvataggio della Grecia
Per Frattini l'arresto di Dominique Strauss-Kahn (guarda il video dell'arresto) non avrà ripercussioni sul piano di salvataggio della Grecia. «Il Fondo Monetario Internazionale è un'istituzione credibile, importante, che continuerà a funzionare regolarmente», ha sottolineato il ministro. L'arresto del direttore dell'Fmi «crea un problema negli equilibri politici interni alla Francia, ma questa è un'altra storiaì», ha commentato Frattini. Invece, «non deve assolutamente allarmare Paesi come la Grecia che stiamo lealmente aiutando a uscire dalla crisi».

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