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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2011 alle ore 12:37.

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Giunti a Lampedusa altri due barconi con oltre 400 migranti. (Ansa)Giunti a Lampedusa altri due barconi con oltre 400 migranti. (Ansa)

A Lampedusa continua l'emergenza immigrazione e aumenta di ora in ora il bilancio degli sbarchi. Secondo gli ultimi dati sarebbero complessivamente 1.241 i migranti approdati nelle ultime ore a Lampedusa su sei barconi. L'ultimo sbarco, il più numeroso, si è concluso con l'arrivo in porto di 635 profughi libici che erano su due natanti alla deriva soccorsi dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera. Il primo sbarco, avvenuto in nottata a Linosa, è stato invece il meno consistente: 14 tunisini che sono stati trasferiti a Lampedusa. Dai primi tre barconi approdati nell'isola questa mattina gli sbarchi erano stati 566. Tutti profughi partiti dalla Libia. Soccorso anche un barcone ingovernabile per la rottura del timone.

Bagnasco: più solidarietà dall'Unione europea
Il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, chiede alle istituzione europee di fronte all'aumento degli sbarchi a Lampedusa «una maggiore solidarietà, intelligente e organizzata» poiché «non si può vivere in difesa». Bagnasco ha sottolineato che «l'Europa non deve chiudersi, deve aprirsi con intelligenza e con cuore». Ha detto che l'Europa «non può pensare il suo futuro senza l'Africa».

Maroni: gli sbarchi continueranno finché non fionisce la guerra
«L'Europa non sta facendo quello che si è impegnata a fare» riguardo all'emergenza immigrati. A parlare è il ministro dell'Interno Roberto Maroni che, a margine della festa della Polizia penitenziaria spiega: «un mese fa l'Europa aveva deciso di prendere alcune iniziative che ancora oggi non sono state adottate. A Lampedusa continuano ad arrivare profughi dalla Libia - aggiunge il ministro - mentre con la Tunisia funziona l'accordo di rimpatrio. In Libia, però, c'è la guerra e finchè dura la guerra arriveranno i profughi, questo è il problema».

L'assessore Sparma: l'isola è la pattumiera delle carrette del mare
«L'isola di Lampedusa da perla del Mediterraneo - sottolinea Gianni Sparma, assessore ai Trasporti del comune di Lampedusa e Linosa - è diventata la pattumiera delle carrette del mare fatiscenti che ostruiscono il porto. La stagione turistica è compromessa e Lampedusa dal punto di vista economico è sul lastrico. Fioccano disdette e non ci sono prenotazioni nonostante gli spot. Gli albergatori. Le promesse fatte devono essere mantenute. Per ora abbiamo sentito solo chiacchiere».

Gli albergatori protestano per le tariffe aeree «ingannevoli»
Protestano gli albergatori dell'isola. Antonio Martello, presidente del consorzio albergatori Isole Pelagie, sottolinea che «la situazione economica di Lampedusa resta drammatica. Un'intera categoria economica è letteralmente al collasso e non bastano di certo le promesse del Governo». La protesta degli albergatori riguarda anche il costo dei biglietti aerei low cost. «Risultano propagandistici e non risolutivi - sottolinea Antonio Martello - gli accordi esposti dal ministro Brambilla con alcune compagnie aeree che operano su Lampedusa». Secondo Martello le compagnie mantengono una tariffa a basso costo su un numero limitato di posti, per poi procedere ad aumenti importanti sul contingente residuo. Alcune prove effettuate on line dagli albergatori hanno fatto rilevare tariffe a giugno, in occasione del concerto di Baglioni, di 280 euro per persona con partenza da Roma, mentre la tariffa pubblicizzata è di 40 euro. «Poniamo che oggi qualche potenziale cliente sia incantato dal messaggio pubblicitario del ministero del Turismo e che passi in secondo piano la notizia "sbarchi a Lampedusa" in virtù del fatto che è un fenomeno ormai consolidato da oltre 20 anni, come farebbero a raggiungere l'isola con prezzi così proibitivi?». Secondo Martello la «propaganda effettuata richiama una tariffa di 40 euro circa con il partner Blu express, a svantaggio non solo dei voli charter che pubblicizzano tariffe diverse, ma anche a discapito della destinazione Lampedusa; di certo, il messaggio lanciato dal Governo confonde l'utente. Una cattiva e ingannevole informazione che danneggia ulteriormente un'immagine turistica».

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