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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2011 alle ore 16:03.

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Il Portogallo dei guai con il debito pubblico che preoccupa l'Unione europea ritrova il sorriso con una partita di calcio che non è mai stata così importante per il Paese lusitano. Si gioca infatti stasera la finale di Europa League tra il Porto e lo Sporting Braga: non era mai successo prima che due squadre portoghesi si dessero battaglia nella finale di una competizione continentale. Ma c'è di più.

Già, perché nella semifinale della coppa che piace poco ai club abituati al palcoscenico della Champions di squadre made in Portogallo ce n'erano addirittura tre. Porto, Braga e quel Benfica dal passato colmo di gloria e di allori che ha avuto la mala sorte di trovare sulla sua strada uno Sporting che pare aver stretto un patto con il diavolo per l'impeto e la determinazione che sta dimostrando in ambito europeo.

Ottavo nel ranking Fifa (ma la nuova classifica che sarà pubblicata in giornata potrebbe rivelare sorprese), sesto nel ranking Uefa, il calcio portoghese scala la classifica del pallone che conta nel mondo e bussa alla porta delle cinque grandi che lo precedono in Europa, le solite note: Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia. Per loro, ampio credito e fiducia. Sei o sette le squadre iscritte in Champions o Europa League per garantire spettacolo e incasso al botteghino. Per il Portogallo dei miracoli, appena cinque. Che il campionato lusitano è da sempre una questione privata tra due o tre società, pochi i talenti da segnalare, scarso l'interesse del pubblico. E invece, ecco la stagione che non ti aspetti, che spariglia le carte sul tavolo e rimette in discussione le priorità del calcio continentale quel tanto che basta per creare entusiasmo intorno a una partita, quella di stasera, che i numeri e la logica danno per scontata per la differenza di forze in campo.

Tanto a poco, anzi, pochissimo. Venticinque titoli nazionali, 19 Coppe di Portogallo, 17 Supercoppe di Portogallo, 2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Uuefa, 1 Supercoppa europea, 2 Coppe intercontinentali. Ecco la carta d'identità del Porto che, insieme con il Benfica, rappresenta da sempre il meglio del calcio portoghese in giro per il mondo. Nel campionato che si è concluso qualche giorno fa, la squadra del tecnico Villas Boas, trentenne apprendista stregone ex allievo di Mourinho che piace alla Juventus, ha letteralmente surclassato le avversarie. Numeri da capogiro. Diciannove i punti di distacco dal Benfica secondo, trentasei dallo Sporting CP e, udite udite, ben trentotto dallo Sporting Braga, che ha perso entrambi gli incontri stagionali. Per chiudere il cerchio, ecco il ruolino di marcia del Porto stellare: su 30 gare disputate, 27 sono state le vittorie, 3 i pareggi e nemmeno una sconfitta. Per la serie, potevamo giocare da soli che ci divertivamo di più. Dicevamo, tanto a pochissimo. Lo Sporting Braga ha un palmares che nemmeno l'Ascoli, con tutto il rispetto per la società marchigiana. Soltanto una Coppa di Portogallo, peraltro vinta quasi quarant'anni fa. Fine. Insomma, passato e presente non dicono bene per Braga, che scommette sui capricci del destino per portare a casa una coppa che in città adorerebbero come il Santo Graal.

I brasiliani Hulk (capocannoniere del campionato con 23 gol) e Fernando, il colombiano Falcao (ad un passo dal record di gol in Europa League), i portoghesi Moutinho (in cerca del riscatto dopo la finale persa con la maglia dello Sporting Lisbona) e Rolando, il Porto può contare su giocatori di livello internazionale che i grandi club europei sarebbero felici di vestire con i propri colori. Il valore complessivo della rosa è stimato intorno ai 163 milioni di euro (soltanto Hulk ne vale più o meno una ventina), che sono molto meno dei 515 del Real Madrid, dei 366 del Manchester City e dei 374 del Manchester United, ma che in confronto ai 50 milioni scarsi dello Sporting Braga sono un'enormità. Che si spiega con la mancanza di grandi campioni nella rosa allenata da mister Domingos. A parte il centrocampista Hugo Viana, infatti, c'è ben poco da sorridere in casa Sporting, che pure è stato capace di fare fuori nell'ordine Liverpool, Dinamo Kiev e Benfica. Come dire, può succedere di tutto, la storia lo insegna. Anche che il Porto prenda sotto gamba un impegno ampiamente alla sua portata e che il Braga faccia la partita della vita. Certo, gli astri devono aiutare e non poco, ma chissà. La Snai quota la vittoria di Viana e compagni a 6,50, vai a capire perché.

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