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Questo articolo è stato pubblicato il 18 maggio 2011 alle ore 19:38.

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L'amministrazione Obama è pronta ad annunciare nuove sanzioni contro il presidente siriano Bashar al-Assad. Secondo quanto affermato da una fonte governativa - che ha chiesto l'anonimato - gli Usa prenderanno direttamente di mira Assad per il suo ruolo nella repressione violenta della rivolta in Siria. La fonte ha detto che la decisione «rappresenta uno sforzo per fare più pressione sul governo siriano perché cessi la violenza contro il suo popolo e cominci la transizione a un sistema democratico». Domani, il presidente Barack Obama terrà un discorso nel quale delineerà la posizione degli Stati Uniti rispetto alle sommosse di piazza che stanno scuotendo il mondo arabo. Di sanzioni dirette contro il presidente siriano ha parlato oggi anche il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle.

Il 29 aprile scorso la Casa Bianca aveva già imposto sanzioni contro vari esponenti del regime, tra i quali il fratello minore del presidente, Maher. Sanzioni alle autorità siriane sono arrivate anche da Ue e Svizzera e nuovi provvedimenti potrebbero essere sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri degli Esteri Ue di lunedì prossimo.

La Russia non appoggerà una eventuale risoluzione
Il presidente russo Dmitri Medvedev ha fatto nel frattempo sapere che non appoggerà in sede di Consiglio di Sicurezza un'eventuale risoluzione sulla Siria, «analoga a quella adottata sulla Libia».

Da marzo a oggi oltre 850 vittime
Nelle proteste di oggi, intanto, almeno otto persone sono state uccise nella località di Tall Kalakh, assediata da giorni dall'esercito di Damasco: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani siriane. Secondo le fonti - che hanno parlato di bombardamenti sulla città - vi sarebbero decine di feriti ancora per strada e ai quali sarebbe impossibile prestare soccorsi. L'opposizione siriana aveva lanciato per oggi un appello allo sciopero generale, che non sembrerebbe tuttavia aver avuto un seguito massiccio.
Stando ai dati diffusi dalle organizzazioni umanitarie siriane dallo scorso marzo a oggi le vittime della sanguinosa repressione del regime sarebbero oltre 850.

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