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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 17:32.
Libia, il tempo è contro Gheddafi
Su Tunisia ed Egitto, Obama ha detto: «Abbiamo osservato cambiamenti straordinari nel Medio Oriente e Nord Africa. Due leader sono stati spodestati, altri potranno seguire». Uno di questi potrebbe essere il rais di Tripoli: «Il tempo va contro Gheddafi - dice Obama - l'opposizione libica si sta organizzando e quando lui lascerà il potere potrà cominciare una nuova Libia».
Il nodo Siria: Assad guidi transizione o lasci
Il presidente siriano Bashar al Assad «ha una scelta: può guidare la transizione» democratica «chiesta a gran voce dal popolo siriano» o «lasciare il potere», ha proseguito Obama. «Il regime siriano deve smettere di sparare sulla folla» e «rispettare diritti umani», altrimenti «continueremo a isolare il regime, che continuerà ad essere sfidato dall'interno».
Yemen, Saleh deve lasciare il potere
Obama ha affermato che il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh deve rispettare i suoi impegni in merito alla transizione del potere.
Futuro dell'America legato al mondo arabo
«Il nostro futuro è legato alleregioni del mondo arabo da forze economiche, culturali e difede» continua Obama. «Gli eventi degli ultimi sei mesi in Nordafrica eMedio Oriente ci hanno mostrato che la repressione e laviolenza non funzionano più. Gli Stati Uniti si oppongono alla violenza esostengono i diritti di libertà». «Attraverso la non violenza - ha aggiunto il presidente - i popoli di questa regione hanno ottenuto più cambiamento in sei mesi che i terroristi in decenni.Questi cambiamenti non sono facili, certo ci vorrà del tempo e in alcuni Paesi sarà più veloce il cambiamento, mentre in altri sarà graduale. Perché la storia si compia ci vorranno anni».
Un mondo connesso via web, generazione di voci libere
«La televisione satellitare e internet forniscono una finestra sul mondo, un mondo che fa progressi incredibili in luoghi come l'India, l'indonesia e il Brasile», ha detto Obama, «i telefoni cellulari, internet e le reti sociali permettono ai giovani di collegarsi, è emersa una nuova generazione e la sua voce ci dice che il cambiamento non può essere negato».
Bin Laden non è martire per gli arabi
«Gli arabi considerano Al Qaida un ostacolo», e non è vero che Osama Bin Laden è percepito come un «martire».
Ribelli tunisini come Rosa Parks
Se è vero come dicono alcuni osservatori che il discorso di Obama serve più a questioni politiche nazionali che al mondo arabo, il presidente non manca qualche tipico accenno lirico: paragona l'atto di disobbedienza di Rosa Parks, donna che rifiutò di mettersi in fondo all'autobus ai tempi della segregazione bianchi-neri in America, alla rivoluzione dei gelsomini scoppiata in Tunisia nel dicembre scorso.
Iran cerca di sfruttare le rivolte, stiamo con le aspirazioni del popolo
«L'Iran ha tentato di trarre vantaggio dalle rivolte nel mondo arabo. Anche il popolo iraniano merita che le sue aspirazioni siano ascoltate» dice Obama. «Ribadiamo la nostra intolleranza contro il programma nucleare illecito iraniano e il suo sostegno al terrorismo».
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