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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2011 alle ore 23:29.

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In Spagna irrompono sulla scena gli "indignados" di Movimento 15MIn Spagna irrompono sulla scena gli "indignados" di Movimento 15M

La politica spagnola attende con qualche nervosismo l'arrivo di domenica prossima, giorno in cui si celebreranno le elezioni municipali e quelle per il rinnovo di presidenza e Parlamento locale in 13 delle 17 Comunidades Autonomas del paese: non si vota alle regionali soltanto in Andalusia, Paese Basco, Galizia e Catalogna

Il Partito socialista, che è al governo con il premier José Luis Rodríguez Zapatero, che non si presenterà alle elezioni politiche dell'anno prossimo (il Psoe sceglierà nei prossimi mesi il proprio candidato per il 2012, attraverso le primarie) deve limitare i danni e stornare il rischio della frana elettorale senza precedenti prefigurata dai sondaggi più catastrofici. Il Partito popolare di centrodestra che, secondo le rilevazioni sulle intenzioni di voto, precederebbe il Psoe di quasi quindici punti percentuali se si votasse oggi per il rinnovo del governo nazionale, pur contando su una vittoria, non è certo di un trionfo di analoghe proporzioni nelle elezioni amministrative di dopodomani, che in molti casi si decideranno per pochissimi voti.

In questo contesto, proprio nella settimana precedente alle elezioni, non annunciato e con generale sorpresa, ha fatto irruzione sulla scena il cosiddetto "Movimento 15M", che prende il nome dalla data della sua prima uscita pubblica, il 15 maggio. Generato dalla piattaforma "Democracia Real Ya", ma irrobustitosi poi viaggiando sulle ali dei social network e di un passaparola autorganizzato e "orizzontale", il Movimento 15M o movimento degli "indignados" (definito così prendendo a prestito il titolo del fortunato pamphlet "Indignatevi!" del nonagenario francese Stéphane Hessel) ha avuto il suo epicentro nella Puerta del Sol, al centro di Madrid, ma si è sviluppato rapidamente in tutta la Spagna. Concentrazioni si sono avute a Bilbao, a Valencia, a Barcellona a Siviglia, a Granada, a San Sebastián, a Santiago de Compostela, a Vigo, ad A Coruña e in varie altre città.

Alla madrilena Puerta del Sol la manifestazione si è trasformata in un sit-in permanente e in un attendamento che a molti ha ricordato quello egiziano di Piazza Tahrir. Nel momento in cui il concentramento di protesta di Madrid stava prendendo i contorni di un presidio permanente, la polizia ha cercato di far sgombrare la piazza e ha anche arrestato qualche manifestante. Ma poi, nonostante la proibizione di simili proteste di piazza da parte della Giunta elettorale della capitale e nonostante le richieste delle autorità di rispettare il "periodo di riflessione" preelettorale, le forze dell'ordine hanno per ora optato per un controllo morbido dello status quo. Al riguardo, il vicepremier socialista (e possibile successore di Zapatero) Alfredo Pérez Rubalcaba ha detto che l'operato della polizia "si basa su tre principi: azioni congrue, opportune e proporzionate: la polizia cerca di risolvere i problemi non di crearne ulteriori". Per capire meglio il profilo del Movimento 15M è meglio procedere per punti.

Da cosa nasce? L'ispirazione viene da movimenti di opinione preesistenti come la già citata piattaforma Democracia Real Ya e da iniziative internettiane promosse attraverso i social network. C'è qualche somiglianza con le rivolte arabe (con tutte le differenze che corrono tra un interlocutore istituzionale democratico e uno dispotico) e con le proteste di piazza sviluppatesi nei mesi scorsi nell'Islanda del crack finanziario e nella Grecia in ginocchio. Ma, soprattutto, ci sono analogie con il "popolo viola" nato dal blog di Beppe Grillo. Senonché il movimento spagnolo non ha un analogo ideologo-guru-leader e ha un più forte connotato sociale, dovuto al fatto che la crisi economica iberica ha come grave corollario un tasso di disoccupazione del 21 per cento circa (che sale, tra i giovani, fino a un dato annichilente: 45 per cento). Chi vi partecipa? I protagonisti dell'improvviso moto di protesta sono i giovani. Soprattutto studenti che non individuano sbocchi professionali, disoccupati, sottoccupati, precari, "mileuristas" (cioè persone che guadagnano mille euro al mese, se non meno, e non riescono a emenaciparsi dalle famiglie), giovani che hanno un lavoro ma temono di perderlo. In altri termini si tratta della cosiddetta "generación perdida" spagnola, stroncata dalle difficoltà di un mercato del lavoro che non funziona.

Quali sono i numeri delle manifestazioni? Nonostante l'ipertrofica attenzione dei media nazionali e di quelli di tutto il mondo, le proteste di questa settimana non hanno coinvolto moltissime persone, specie rispetto agli standard spagnoli che conoscono frequenti mobilitazioni di massa. A Madrid si parla di qualche decina di migliaia di manifestanti, nelle altre città spesso si tratta di qualche centinaio di persone. Eppure il Movimento 15M è osservato con grande attenzione, per la sua spontaneità, per l'essersi appalesato d'improvviso, per i modi di convocazione non convenzionali, per la sua concomitanza con elezioni delicate, per aver saputo assumere quell'inedito tratto di permanenza nei sit-in e nei presidi, tra cui spicca l'"accampamento" alla Puerta del Sol.

Qual è la collocazione politica del Movimento 15M? Gli indignados si dichiarano apartitici. L'obiettivo polemico sono la corruzione della classe politica e i vizi della casta, cioè soprattutto i due grandi partiti spagnoli, il Psoe e il Pp. La piazza chiede liste elettorali senza inquisiti (ce ne sono molti, sia a destra sia a sinistra), meno finanziamenti ai partiti e soprattutto una riforma elettorale prima delle politiche del 2012 che scardini il bipartitismo e inserisca una circoscrizione unica nazionale, con liste aperte e ripartizione proporzionale dei seggi (ora in Spagna c'è una sorta di proporzionale a base provinciale con listini chiusi dei vari partiti, un sistema che premia Psoe, Pp e i movimenti politici regionalisti che siano provvisti di forte radicamento locale e penalizza invece i partiti minori di ambito nazionale). Accanto a ciò dalla piazza si alzano richieste di carattere sociale ed economico. In genere, l'atteggiamento dei manifestanti è venato di spiriti antiglobal e antisistema.

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