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Questo articolo è stato pubblicato il 22 maggio 2011 alle ore 15:37.

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"E-summit" a Parigi prima del G8 di Deauville: Sarkozy propone una "dichiarazione su internet""E-summit" a Parigi prima del G8 di Deauville: Sarkozy propone una "dichiarazione su internet"

Un summit del web martedì 24 e mercoledì 25 maggio al Jardin des Tuileries di Parigi con il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, il presidente di Google Eric Schmidt, il fondatore di Amazon Jeff Bezos e quasi un migliaio di rappresentanti di internet, dei media, della cultura e dell'innovazione. Promotore dell'incontro il presidente francese Nicolas Sarkozy, che dal suo profilo su Facebook si è detto «lieto per i numerosi leader del mondo di internet che hanno accettato l'invito» a discutere delle potenzialità della rete, analizzando l'impatto di internet sulla vita civile, sulla crescita economica e sull'istruzione.

Sei di loro, riferisce sempre l'Eliseo, saranno presenti anche al G-8 in programma il 26 e 27 maggio nella località balneare di Deauville, in Bassa Normandia, durante la parte del vertice dedicata a predisporre una "dichiarazione su internet". In dubbio è invece il dibattito sulla protezione dei diritti intellettuali, un tema spinoso sul quale di recente Google si è scontrato duramente con gli editori francesi. Infatti Gallimard, Flammarion e Albin Michel, tre case editrici d'Oltralpe, hanno fatto causa al colosso americano, chiedendo 1.000 euro per ognuno dei quasi 10mila libri che Google ha digitalizzato senza permesso.

Davvero molta acqua è passata sotto i ponti della Senna da quando, a metà novembre 1975, i capi di Stato e di governo dei sei maggiori Paesi occidentali (Francia, Germania Ovest, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone e Italia) si ritrovarono insieme per la prima volta nel castello di Rambouillet, a 50 km da Parigi. Lo scenario era quello della crisi petrolifera, seguita alla guerra del Kippur nell'ottobre 1973, con la quadruplicazione dei prezzi del greggio in tre mesi; l'economia ristagnava o regrediva, mentre l'inflazione era galoppante ("stagflazione" recitava il neologismo).

L'allora presidente francese Valéry Giscard d'Estaing, padrone di casa, in vista dell'incontro di Rambouillet, che non doveva perdere la natura di conferenza informale, «aveva messo a disposizione gli stenodattilografi, ma senza dotarli degli strumenti di lavoro abituali, come scrivanie o cuffie per la traduzione simultanea» (la citazione è ripresa dal libro di Harold James "Rambouillet, 15 November 1975. Die Globalisierung der Wirtschaft", uscito nel 1997 e pubblicato in italiano da Il Mulino). Il vertice produsse una stringata dichiarazione in quindici punti, ma si può ragionevolmente affermare che da Rambouillet prese avvio la dinamica del mercato globale.

Al vertice 2011 i temi centrali saranno la ripresa dalla crisi economica e la sicurezza nucleare nel dopo-Fukushima, ma un capitolo importante sarà dedicato all'avvio della partnership fra i paesi del G-8 e quelli che sono stati protagonisti delle rivolte nel mondo arabo, a cominciare dai nuovi governi di Tunisia e Egitto, invitati a partecipare al summit di Deauville. Sul tavolo, ovviamente, anche il caso Libia, mentre proseguono i bombardamenti della Nato contro il regime di Gheddafi.

Il presidente americano Barack Obama, oltre che a Deauville, sarà impegnato la settimana prossima in un tour che lo porterà in Irlanda, Gran Bretagna e Polonia. Il suo appello a Israele a rientrare nei confini del 1967, prevedendo uno scambio di territori, è stato accolto favorevolmente a Londra, e a Berlino, nonché a Bruxelles dalla responsabile della diplomazia Ue Catherine Ashton, ma non dai diretti interessati in Medio Oriente, a cominciare dal governo di Gerusalemme e Hamas.

L'appuntamento del G-8 potrebbe anche essere l'occasione giusta per prendere una decisione sul nuovo direttore generale del Fondo monetario internazionale dopo le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn, travolto dallo scandalo sessuale che l'ha condotto in carcere. Il «candidato europeo forte» attorno al quale aggregare «il consenso di tutti», auspicato dal presidente Barroso, sarà probabilmente la responsabile francese delle Finanze Christine Lagarde, che gode di ottima reputazione internazionale ed è una donna.

Intanto la cittadina di Deauville è già blindata da un dispositivo di sicurezza che impiega più di 12mila uomini, fra poliziotti, gendarmi e soldati. Sabato pomeriggio alcune migliaia di «altermondialisti» hanno manifestato a Le Havre, nel nord della Francia, a pochi chilometri da dove si svolgerà il vertice, gridando slogan come «Fuori il G-8, prima i popoli, no alla finanza», ma senza provocare incidenti. I no-global hanno optato per cortei e azioni dimostrative nei dintorni di Deauville, dove comunque saranno alloggiati i giornalisti e parte delle delegazioni.

Sito ufficiale della presidenza francese (G20-G8 France 2011)

G8 Information Centre University of Toronto

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