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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2011 alle ore 19:01.

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Maxi multe dell'Agcom per le interviste di Berlusconi ai Tg (Ansa)Maxi multe dell'Agcom per le interviste di Berlusconi ai Tg (Ansa)

La Rai temeva una maxi multa da parte di Agcom dopo le interviste ai tg del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. E maxi multa è stata, per un totale di 800mila euro. A Tg1 e alTg4 è andata la sanzione massima prevista dalla legge (258.230 euro), in quanto recidivi. Sanzioni di 100 mila euro ciascuno a Tg2, Tg5 e Studio Aperto: lo ha deciso oggi a maggioranza la commissione Servizi e Prodotti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dopo aver analizzato la trasmissione delle interviste al premier Berlusconi venerdì 20 maggio. Subito dopo la decisione, sull'Authority sono piovute le critiche del centro-destra e dei diretti interessati. Così, in serata, il presidente Corrado Calabrò ha chiarito che dietro le sanzioni c'è «una valutazione strettamente giuridica e non politica. La commissione ha fatto una valutazione tecnica e giuridica della situazione: la violazione c'è e le sanzioni ne sono la naturale conseguenza».

La nota dell'Agcom: dovere di equilibrio si conclude con i ballottaggi
Insomma, l'autorità si è mossa in punta di diritto e nella nota diffusa oggi ha ribadito «che vige il dovere di equilibrio e completezza di informazione fino alla conclusione della campagna elettorale con i ballottaggi in corso». Secondo l'Agcom il divieto di diffusione di sondaggi sulle intenzioni di voto rimane in vigore su tutto il territorio nazionale fino allo svolgimento del secondo turno delle elezioni amministrative. Dunque, le interviste del premier sono state una palese violazione dei regolamenti elettorali emanati dalla Commissione parlamentare di Vigilanza e dall'Agcom.

Mediaset ricorrerà al Tar. Mimun: è intimidazione. Il Cdr si smarca
La reazione dei vertici dei telegiornali colpiti non si è però fatta attendere. Mediaset si è detta «allibita per le sanzioni decise oggi dall'Agcom contro le quali ricorrerà immediatamente al Tar», ha annunciato l'azienda in una nota. A stretto giro è poi arrivato anche il commento del direttore Clemente Mimun . «Quel che è accaduto è di una gravita inaudita. Si manifesta come una pesante intimidazione, che naturalmente verrà ignorata dagli organi di rappresentanza dei giornalisti italiani». Il direttore del Tg5 conclude dicendo «per quel che ci riguarda non cederemo né a interferenze né a intimidazioni di alcun genere». Già prima della decisione dell'Agcom anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri aveva difeso l'operato della società. «Se c'è un'azienda che è sempre stata corretta ed equilibrata siamo noi». Ma, in serata, il comitato di redazione del Tg5 (l'organismo sindacale della testata, ndr) si è smarcato dal commento del direttore sostenendo che la decisione dell'Agcom «non è un atto di intimidazione ai giornalisti».

Minzolini: esterrefatto. La sanzione al prossimo cda Rai
Anche la Rai ha commentato negativamente la decisione dell'Agcom. Il primo a intervenire è stato Augusto Minzolini, direttore del Tg1, che si è detto «esterrefatto» per la decisione dell'autorità di sanzionare Tg1 e Tg4 con mega-multe per l'intervista di venerdì scorso al premier Berlusconi. Sanzione, ha commentato telefonicamente il direttore del tg della rete ammiraglia della Rai, che «riguarda tutti i tg che hanno fatto l'intervista al premier, ma c'era una notizia, non parlava da cinque giorni». Della decisione si parlerà nel consiglio d'amministrazione della Rai, convocato per mercoledì e che ha inserito la sanzione Agcom all'ordine del giorno della riunione.

Il dibattito sul riequilibrio nei tg
«Il riequilibrio nei tg è necessario» aveva affermato poco prima del verdetto Giorgio Merlo, deputato del Pd e vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai. Secondo Roberto Zaccaria, coordinatore del gruppo di ascolto sul pluralismo televisivo «è chiaro che ormai è una provocazione ripetuta e ostentata: a poche dal previsto intervento dell'Agcom, i due principali Tg del servizio pubblico aprono con il videomessaggio diffuso stamattina da Berlusconi (è vietato diffondere video o audio messaggi durante le campagne elettorali)».

L'iniziativa di Radicali e Fds. Sit-in di protesta a viale Mazzini
Questa mattina, poi, Emma Bonino e Marco Cappato con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Rossodivita, avevano depositato una denuncia alla procure della Repubblica di Roma e di Milano contro Berlusconi ed i direttori dei tg che venerdì 20 maggio avevano trasmesso le «pseudo- interviste» registrate dal Cavaliere. Mentre Manuela Palermi del Pdci- Federazione della Sinistra aveva annunciato un'analoga iniziativa. «Abbiamo dato mandato ad un legale di preparare una denuncia da presentare all'Agcom» perché «l'oscuramento della Tv nei confronti della FdS continua». Davanti alla Rai di viale Mazzini, poi, dal primo pomeriggio di oggi si erano riuniti i rappresentanti di Fnsi, Usigrai, Associazioni e Idv per chiedere il rispetto della par condicio e un intervento adeguato da parte dell'Agcom dopo gli interventi del premier in televisione.

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