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Questo articolo è stato pubblicato il 25 maggio 2011 alle ore 19:37.

Nel suo intervento al Forum Sarkozy ha citato il ruolo dei "social network" nelle rivoluzioni in Tunisia e in Egitto, ma ha sostenuto anche la necessità di un minimo di «valori» e «regole» condivise, perché «la trasparenza totale, quella che non concede riposo all'uomo, prima o poi va a scontrarsi con il principio stesso della libertà individuale». Già dopo la prima giornata è però emersa una frattura tra i protagonisti del mondo del web e i governi: i colossi di internet, come Google o Facebook, rifiutano ogni intervento o controllo degli Stati, mentre la politica chiede maggiori regole.
Il presidente francese ha insistito sulla necessità di una governance mondiale della Rete: «C'è una contraddizione straordinaria nel dire che internet abolisce le frontiere e poi continuare a fare come se le regole potessero essere solo nazionali», ha avvertito. La Francia ha introdotto due leggi contro la pirateria sul web ed è all'avanguardia nella protezione del copyright: un tema spinoso su cui di recente Google si è scontrato duramente con gli editori francesi. Infatti Gallimard, Flammarion e Albin Michel, tre case editrici d'Oltralpe, hanno fatto causa al colosso americano, chiedendo 1.000 euro per ognuno dei quasi 10mila libri che Google ha digitalizzato senza autorizzazione.
Ma l'amministratore delegato di Google Eric Schmidt ha ribadito: «Prima di pensare a progetti di regolamentazione, chiediamo ai governi di studiare soluzioni tecnologiche per risolvere i problemi da un punto di vista globale». In altri termini: no agli interventi pubblici, neanche per la protezione del diritto d'autore, bensì maggiori finanziamenti per lo sviluppo delle reti. «La miglior politica per un governo – ha proseguito – è dare la banda larga fissa e mobile a tutti i cittadini». Non ci sta invece il ministro francese della Cultura, Frederic Mitterrand: «Pasolini non avrebbe potuto fare i suoi film se le sue creazioni fossero state subito diffuse gratuitamente sul web. La creazione ha bisogno di remunerazione, altrimenti muore». Anche la commissaria Ue responsabile per le nuove tecnologie Neelie Kroes, nella seconda giornata dei lavori, ha insistito sulla necessità di una maggiore regolamentazione della galassia internet: Per la Kroes «non basta fare le nostre piccole regole su scala europea, anche se l'Europa ha un mercato unico digitale e le sue cose da dire sulla questione della regolazione del web».
Sul Forum del web non sono però mancate le polemiche: in molti hanno bollato l'iniziativa come un'operazione di facciata per Sarkozy, che da un lato si propone di rilanciare una visione della rete regolata e civilizzata e dall'altro è in cerca di occasioni promozionali a un anno dalle elezioni presidenziali per un secondo mandato all'Eliseo.
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