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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2011 alle ore 16:15.

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Due militari italiani morti in Libano dopo un'esplosione, altri tre feriti (Ansa)Due militari italiani morti in Libano dopo un'esplosione, altri tre feriti (Ansa)

Nell'attacco a un mezzo della missione Onu in Libano sono rimasti feriti sei militari italiani ma nessuno è in pericolo di vita. Lo Stato maggiore della Difesa italiano ha corretto le prime notizie secondo cui nell'esplosione di un ordigno al passaggio di un convoglio dell'Unifil vicino a Sidone, 40 km a Sud di Beirut, sarebbero morti uno o due militari italiani. Le notizie non sono chiare: si accavallano e arrivano le smentite. Andrea Tenenti, portavoce ufficiale della missione Onu schierata nel sud del Libano, ha dichiarato all'Ansa: «Il ferito più grave è stato operato e a quanto ci risulta è fuori pericolo. Gli altri cinque sono feriti in modo più lieve». Il ministro degli esteri Franco Frattini, intanto, annuncia che l'Italia ridurrà la presenza del suo contingente in Libano. «Siamo intenzionati a farlo, troveremo le modalità, che non può essere quella di dire che da domani ce ne andiamo, è una graduale riduzione» ha spiegato Frattini da Trieste.

La Russa: nessuna sorpresa ma la la zona era tranquilla
«La notizia dell'attentato in Libano non ci ha colto di sorpresa», commenta intanto il ministro della Difesa Ignazio La Russa da Milano. «Da alcuni giorni - ha affermato La Russa - c'era un accrescimento di tensione nell'area, forse anche in seguito agli scontri avvenuti in altre zone con le forze palestinesi. Nei giorni scorsi c'era stato il tentativo di lancio di un razzo». La Russa, tuttavia, ha riconosciuto che l'attentato si è verificato in un'area «normalmente tranquilla» peraltro al di fuori del perimetro di azione del contingente militare.

Secondo le televisioni libanesi nell'esplosione sono rimasti feriti un numero imprecisato di civili libanesi, l'emittente Future Tv precisa che ad essere rimasto coinvolta nell'attacco dinamitardo è stato l'ultimo automezzo in un convoglio di quattro. L'ordigno, afferma la stessa tv, era stato piazzato dietro un guardrail di cemento e nelle immagini trasmesse si distingue chiaramente la targa dell'Unifil sul mezzo colpito.

In base una prima ricostruzione, l'esplosione ha avuto luogo lungo l'autostrada che porta dalla capitale verso la città portuale di Sidone.
«L'Italia è vicina ai suoi militari» impegnati nella missione Unifil alla quale «dobbiamo un contributo decisivo alla stabilità in una delle aree più sensibili della regione mediorientale» ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini, esprimendo «dolore» e «profondo cordoglio» per i militari uccisi.

Solo pochi giorni fa, il 10 maggio, c'era stato il passaggio di consegne nel settore ovest della missione Unifil, in Libano, fra la brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli, tornata in Italia a conclusione della missione, e la brigata meccanizzata 'Aosta. Il Parlamento italiano ha autorizzato per questa missione la partecipazione di 1.780 militari. L'Unifil in Libano fu creata nel 1978 con lo scopo di sorvegliare la frontiera tra Libano e Israele. La sua missione è stata prolungata dopo la guerra del 2006 tra Israele ed Hezbollah.

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